Schlein difende il suo indagato. "Ha detto di essere estraneo, fiducia nella magistratura"

Marche, l'eurodeputato del Pd resta in corsa. La previsione di Fdi: "Avrà il sostegno dei 5s"

Schlein difende il suo indagato. "Ha detto di essere estraneo, fiducia nella magistratura"
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Ieri è intervenuta direttamente la segretaria del Pd, Elly Schlein, per dire che Matteo Ricci "resta il nostro candidato. Ha detto di essere completamente estraneo, abbiamo fiducia nella magistratura e speriamo sia chiarito tutto al più presto". E anche Fdi non si fa illusioni: "Alla fine sarà sostenuto anche dal M5s". L'ex sindaco di Pesaro, in corsa col centrosinistra alle Regionali nelle Marche, tra pochi giorni sarà davanti ai pm per "chiarire" perché si ritiene "parte lesa" nell'inchiesta, nata dal lavoro del Resto del Carlino, ribattezzata Affidopoli, che lo vede invece indagato per corruzione. I magistrati ipotizzano un presunto sistema di affidi illegittimi su cui avrebbero lucrato un ex collaboratore stretto di Ricci, Massimiliano Santini, addetto alla comunicazione e agli eventi, il rappresentante di due associazioni no profit, Stefano Esposto, e lo stesso ex primo cittadino. A Ricci non viene contestato un beneficio materiale, ma un vantaggio in termini di "consenso e popolarità". È anche con questo punto che lui si difende, anche politicamente. L'assenza di soldi, mazzette o benefit materiali per sé. L'europarlamentare ha di fatto scaricato il suo ex braccio destro, Santini, che lunedì verrà interrogato dai pm: "Se qualcuno ha nascosto qualcosa a me o all'amministrazione comunale, io sono a parte lesa, sarebbe un danno di immagine". Il fulcro dell'accusa sta però proprio nella presunta "consapevolezza"dell'allora sindaco che le due no profit di Esposto, per altro senza dipendenti e senza alcuna struttura, fossero solo un "mero veicolo" per ottenere incarichi di qualsiasi genere, "con il conseguente vantaggio economico che ne derivava". Un meccanismo che avrebbe permesso a Santini ed Esposto di guadagnare sugli appalti, e a Ricci di incassare un ritorno di immagine, grazie a eventi e opere. I magistrati lo ritengono anche "pienamente consapevole" che le determine di spesa degli affidamenti avessero profili di illegittimità. La triangolazione di soldi e pagamenti sarebbe partita dai conti delle due associazioni, Opera Maestra e Stella Polare, verso Santini. A cui contestano 106mila euro, di cui 57.172 euro in spese personali, soggiorni con la famiglia, lavori per la casa, mobili, attrezzature sciistiche. Esposto invece avrebbe dirottato parte dei fondi pubblici sui suoi conti personali. Per i pm Ricci avrebbe coinvolto aziende locali in richieste di sponsorizzazioni formalmente per il Comune, ma che sarebbero poi state dirottate alle associazioni di Esposto.

"Assolutamente no - ribatte lui - Ogni sindaco fa appello all'imprenditoria locale per sostenere le iniziative della città, che siano sociali, culturali, sportive. Ed é quello che ho sempre fatto, ma in maniera pubblica, ringraziando poi pubblicamente le aziende che decidevano di sponsorizzare un evento o un'opera".

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