La Schlein ora teme il flop. Soccorso Cgil

La data non è ancora ufficiale, ma finalmente sembra essere stata decisa: 11 novembre

La Schlein ora teme il flop. Soccorso Cgil
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La data non è ancora ufficiale, ma finalmente sembra essere stata decisa: 11 novembre. Quel giorno, dovrebbe annunciare oggi pomeriggio Elly Schlein alla Direzione del suo partito, il Pd chiamerà a raccolta la piazza contro il governo e «lo scempio della sanità pubblica».

Un tema - sperano al Nazareno - sufficientemente sentito da riempirla: per questo ancora c'è incertezza sulla location romana della manifestazione. Se all'inizio, preso dall'entusiasmo, il braccio destro di Schlein Marco Furfaro aveva ipotizzato addirittura il Circo Massimo dei mitologici «tre milioni» di Cofferati, o quanto meno piazza San Giovanni, si è rapidamente corretto il tiro al ribasso: Piazza del Popolo, o se proprio buttasse male Santi Apostoli.

Sperare nei potenziali alleati politici, per aiutare ad animare le masse, è pura illusione: ieri sia i 5Stelle di Conte che Azione di Carlo Calenda hanno sdegnosamente rimandato al mittente gli appelli unitari della segretaria Pd. «Dalla piazza possono salire grandi rumori, ma poco o niente di utile al paese. Le proposte si fanno in parlamento», dice Osvaldo Napoli di Azione. A dare una mano, spera Schlein, sarà la Cgil. Anche per questo si è deciso di spostare l'appuntamento a più di un mese di distanza dalla prova di forza che Maurizio Landini vuol tentare con la «sua» manifestazione di sabato, su parole d'ordine da capo politico e non sindacale: dalla «difesa della Costituzione» alla «pace nel mondo» (ossia, nella traduzione landiniana: basta aiuti alla Resistenza ucraina contro Putin). Tra il Nazareno e Landini, che aveva preso come indebita competizione l'annuncio di una piazza Pd subito dopo la sua, si è arrivati ad un compromesso: Schlein, come ha annunciato ieri, andrà con una delegazione di partito a rendere omaggio al capo Cgil, sotto il suo palco di San Giovanni, in una sorta di rituale bacio della pantofola. In cambio, il sindacato provvederà ad organizzare un po' di pullman di pensionati Spi, con cestino della merenda, per contribuire alla futura mobilitazione dem. «Ma è chiaro che il grosso lo dovremo portare noi - confida un dirigente Pd - e che rischieremo il confronto numerico tra le due piazze». Per questo la data è slittata verso la metà di novembre, e di qui ad allora tutti i quadri dem sul territorio sono chiamati a organizzare una partecipazione capillare. Con il tentativo di intercettare anche tutti gli umori protestatari contro il governo: di qui la scelta di Schlein di offrire ieri una tribuna, nella sua conferenza stampa a Montecitorio, al capo dell'Anpi Pagliarulo (scelta che ha mandato su tutte le furie l'ala riformista del partito, che giudica Pagliarulo un nostalgico dell'Urss apertamente anti-ucraino). E di qui la denuncia molto accesa della leader dem contro le «scene di forte repressione viste a Torino» durante la manifestazione dei centri sociali contro la presenza in città della premier Giorgia Meloni.

L'obiettivo è di riuscire (come dice un parlamentare) ad «abbassare l'età media dei manifestanti», attirando studenti e giovani attivisti oltre ai soliti militanti di mezza età, per dimostrare che la nuova leader è capace di iniettare sangue ed energie nuove nelle vene ormai infiacchite del Pd.

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