Da Schlesinger a Papa Francesco, l'enigma di un intelletto solitario uscito di scena senza spiegazioni

Rettore dal 2013, avrebbe lasciato a luglio. Ha portato l'ateneo ai livelli dei grandi campus europei

Da Schlesinger a Papa Francesco, l'enigma di un intelletto solitario uscito di scena senza spiegazioni
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Forse, è stato l'arcivescovo di Milano Mario Delpini a trovare le parole, anzi la parola giusta per quel che non si può spiegare: «Enigma». La vita di Franco Anelli è lo srotolarsi di un curriculum e di un'agenda fittissimi. Particolarmente negli ultimi dieci e passa anni, passati al timone di quel colosso che è la Cattolica, un'università che sforna più di diecimila laureati l'anno e ha un peso specifico da prima fila nel mondo culturale italiano. Poi c'è l'ultima pagina strappata, quel salto nel vuoto che è un mistero. Come la vita. Anelli, piacentino, sessantuno candeline da spegnere nel mese di giugno, è stato un avvocato civilista di grido, formatosi alla scuola del mitico Piero Schlesinger. Diventa suo assistente, entra nel suo studio, poi l'allievo spicca il volo e sale in cattedra: professore di diritto privato in Largo Gemelli. Con Carlo Granelli cura le innumerevoli riedizioni del mitico Torrente-Schlesinger, manuale obbligato per generazioni di studenti.

Qualità intellettuali, dunque, ma anche solide doti organizzative e tutto questo si fonde all'improvviso quando Mario Monti chiama alla fine del 2011 Lorenzo Ornaghi, il suo predecessore, a Roma come ministro della cultura. Anelli è in quel momento il prorettore vicario e dall'oggi al domani assume l'interim di una realtà così complessa. Il 1 gennaio 2013 diventa rettore e comincia ufficialmente il suo mandato che gli viene rinnovato due volte. Molte realizzazioni portano la sua firma e sono legati a lui alcuni grandi progetti arrivati a conclusione o destinati a compiersi nei prossimi anni. È sua l'intuizione di creare una Fondazione per il Policlinico Gemelli di Roma che permette alla struttura dove si ricoverano i papi di andare avanti in autonomia e nello stesso tempo libera la Cattolica da fardelli finanziari sempre più pesanti. Al Gemelli arriva, da malato, anche Francesco, e questo fa scoprire a Bergoglio l'eccellenza del polo ospedaliero della capitale, ma aiuta anche a stringere il rapporto con il rettore che si spende nel dialogo con la Chiesa italiana e tiene viva una tradizione di pensiero che nel 2021 taglia il traguardo dei cento anni, nel segno di padre Agostino Gemelli. E Francesco lo nomina consultore della Congregazione per l'educazione cattolica. Nel 2021 si inaugura anche a Cremona - la quinta città sede di facoltà dopo Milano, Roma, Piacenza e Brescia - il campus Santa Monica, un meraviglioso complesso in cui arte e storia vanno a braccetto con la tecnologia più avanzata. Ma Anelli non si ferma sugli allori: dopo una lunga battaglia riesce l'anno scorso a far partire i lavori per trasformare la caserma Garibaldi, proprio davanti alla sede storica dell'ateneo, in uno dei campus più grandi d'Europa. La Cattolica che tiene il passo con la metropoli sempre più creativa e attrattiva. L'area di Santa Valeria, uno spicchio della Garibaldi, è un cantiere e si fatica anche solo a immaginare quel che è accaduto con tutto quello che si stava muovendo intorno al rettore.

Stessa situazione a Brescia dove sempre nel fatidico 2021 si apre il campus di Mompiano. Insomma, la Cattolica non rimane avvitata al passato, ma si mette a correre. Al centro sempre lui, colto e ironico, forse con un fondo di solitudine che, nello specchietto retrovisore di oggi, si fa presagio. Ma nessuno aveva notato nulla. E poi non c'era tempo per inseguire chissà quali cupezze. Anzi era impegnato come un super manager e poi insegnava diritto privato, senza perdere il contatto con gli studenti.

A pochi mesi dalla fine del suo regno, si erano messe in moto le procedure per assicurare un nuovo punto di riferimento all'università. La data prevista per la nomina del successore era il 24 luglio. Ma lui, senza dare spiegazioni, ha anticipato tutti ed è uscito di scena.

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