Ben 126 arresti di camorra in Campania. Con un risvolto clamoroso: alcuni di questi arresti hanno riguardato l'ospedale San Giovanni Bosco di Napoli, che si era trasformato in un «vero e proprio quartier generale dei camorristi».
I 126 finiti in manette appartengono all'«Alleanza di Secondigliano». Una imponente operazione all'alba dei Carabinieri del Ros e del comando Provinciale di Napoli ha portato all'esecuzione su tutto il territorio nazionale dei provvedimenti cautelari emessi dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Napoli su richiesta della Procura partenopea nei confronti di appartenenti ai clan Contini, Mallardo e Licciardi.
L'attività di indagine è stata condotta anche con l'apporto investigativo della Polizia e della Dia. Contestualmente, inoltre, la Guardia di Finanza ha sottoposto a sequestro l'ingente patrimonio illecitamente accumulato dai clan.
«Oltre cento camorristi arrestati in tutta Italia: è un colpo durissimo per l'Alleanza di Secondigliano. Ottima notizia! Grazie a Forze dell'Ordine, Procura e inquirenti: contro i clan nessuna pietà", afferma il ministro dell'Interno Matteo Salvini facendo sapere che "fra oggi e domani al Viminale ci saranno ben quattro Comitati Nazionali per l'Ordine e la Sicurezza in Campania, Calabria, Puglia e Sicilia".
«Domani sarà convocato il Comitato nazionale per la sicurezza e l'ordine pubblico, ci sarà il procuratore Melillo che ha seguito le indagini e chiedo già di porre attenzione su questo ospedale: se è necessario, e a mio avviso lo è, si deve convocare il Comitato di accesso e immaginare di sciogliere per infiltrazione mafiosa l'ospedale San Giovanni Bosco di Napoli. E dare ai cittadini, finalmente, una sanità degna di questo nome», ha affermarlo il ministro della Salute, Giulia Grillo, in un video sul suo profilo Facebook. «La camorra - denuncia il ministro - aveva fatto dell'ospedale San Giovanni Bosco di Napoli una sua base logistica, aveva deciso di lucrare sulla pelle dei malati, la cosa più immorale che si possa mai immaginare. Ora basta, la camorra non può tenere in ostaggio la sanità campana. Lo stato c'è, il segnale che arriva oggi è importantissimo». Per il ministro, «è evidente che negli anni c'è stato qualcuno che avrebbe dovuto avere più coraggio. Ora i cittadini di Napoli devono sapere che dalla loro parte ci sono tutte le istituzioni, incluso il ministero della Salute».
In un
passaggio dell'ordinanza del gip vengono riportate le dichiarazioni di un collaboratore di giustizia che, nel 2015, parlava di «direttori sanitari e medici sempre a disposizione del clan e pronti ad accettarne le imposizioni».
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