La scommessa di Erdogan: "Incontro Putin-Zelensky"

A Leopoli vertice tra il presidente turco, il leader ucraino e il segretario Onu Guterres. Kiev: "Negoziati solo dopo il ritiro russo"

La scommessa di Erdogan: "Incontro Putin-Zelensky"

Erdogan esce trionfante dal vertice di Leopoli, sostiene di essere riuscito a convincere Putin a incontrare Zelensky, e se davvero l'operazione dovesse riuscirgli, in cuor suo è convinto che una candidatura al Nobel per la Pace non si potrebbe escludere a priori.

Questi almeno i pensieri del leader turco ripresi dalla fidelizzata stampa di Ankara. Dopo 175 giorni segnati da tragedie e orrori si è però davvero aperto uno spiraglio importante nel conflitto tra Russia e Ucraina. Il vertice a palazzo Protosky di Leopoli tra Zelensky, il segretario Onu Guterres e il presidente turco Erdogan, durato appena 40 minuti, ha generato scenari fino a qualche giorno fa inimmaginabili. Difficile parlare di una fine delle ostilità sul breve termine, ma se è vero che Mosca ha offerto a Kiev la possibilità di aprire un tavolo negoziale, significa che il suono delle armi potrebbe spegnersi entro l'autunno. Il breve summit è stato preceduto da due bilaterali di due ore ciascuno: il primo tra Zelensky e Guterres e un secondo tra il presidente ucraino ed Erdogan. Guterres ha promesso a Kiev di fare tutto il possibile per smilitarizzare Zaporizhzhia. «Abbiamo espresso le nostre preoccupazioni per il conflitto in corso attorno alla centrale nucleare, non vogliamo vivere una nuova Chernobyl», ha detto ai giornalisti, dichiarando di essere stato informato dal segretario generale dell'Onu anche sui preparativi per l'invio di una missione delle Nazioni Unite a Olenivka, la città teatro a fine luglio di una strage di prigionieri ucraini. Nell'attacco al centro di detenzione, che ospitava soldati del Battaglione Azov, morirono 53 persone. Zelensky ha anche informato l'Onu «sulle questioni della deportazione illegale e forzata degli ucraini e del rilascio del nostro personale militare e dei nostri medici dalla prigionia». Altro tema caldo quello del grano. Guterres ha affermato che «ottenere cibo e fertilizzanti dall'Ucraina e dalla Russia in quantità maggiori è fondamentale per calmare ulteriormente i mercati delle materie prime e abbassare i prezzi. Sono lieto che la prima nave utilizzata dalle Nazioni Unite che trasporta grano ucraino sia in viaggio per rispondere ai bisogni delle persone che soffrono la peggiore siccità nel Corno d'Africa degli ultimi decenni. Abbiamo inoltre visto segnali che i mercati alimentari globali stanno iniziando a stabilizzarsi. I prezzi del grano sono scesi fino all'8% dopo la firma degli accordi, l'Indice Fao dei prezzi alimentari è sceso del 9% a luglio, il calo più grande dal 2008».

Il segretario generale dell'Onu ha poi assicurato che le Nazioni Unite mobiliteranno tutte le risorse per fornire sostegno umanitario: «Faremo del nostro meglio per aumentare le nostre operazioni e affrontare il difficile inverno che verrà». Il piatto forte della giornata è stato ovviamente il bilaterale Zelensky-Erdogan. Il presidente turco, che lo scorso 5 agosto aveva incontrato Putin a Sochi dopo averlo già visto a Teheran il 19 luglio, ha riferito che il Cremlino starebbe assumendo un atteggiamento più morbido nei confronti di Kiev. Zelensky aveva già offerto quattro volte a Putin un incontro, che tuttavia era sempre stato respinto. Ma se inizialmente l'atteggiamento di Mosca era quello di far lavorare le delegazioni a una tabella di marcia, prima di un incontro tra i leader, ora la nuova posizione, ammessa da Erdogan, e confermata da fonti russe, è che i leader dei due Paesi possono discutere e determinare una tabella operativa. Anche se Zelensky frena: «Nulla può essere fatto prima che le truppe vengano ritirate». Intanto la Cnn turca fa sapere che il regista dell'operazione sarà Erdogan, più che mai intenzionato a ospitare l'incontro, che tutto il mondo attende, ad Ankara. «La visita del presidente turco ha rappresentato un potente messaggio di sostegno da parte di un Paese così importante all'Ucraina», ha scritto Zelensky su Telegram, ricordando che Erdogan ha anche promesso di partecipare economicamente alla ricostruzione delle infrastrutture al termine del conflitto. Erdogan da parte sua ha ribadito che «la guerra finirà al tavolo negoziale. Non ci sono alternative. Noi siamo dalla parte dell'Ucraina, in questi mesi abbiamo inviato 98 camion con aiuti umanitari e stiamo ospitando più di 300mila profughi».

Parlando dei corridoi del grano, dove Erdogan lo scorso 22 luglio è stato fautore degli accordi firmati da Ucraina e Russia con la Turchia e le Nazioni Unite per ristabilire l'esportazione dai porti di Odessa, Chornomorsk e Juzne sul Mar Nero, ha osservato che dal 1° agosto, 25 navi hanno lasciato i porti dell'Ucraina, che in totale hanno esportato circa 625mila tonnellate di frumento.

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