Scommesse e mafia: terremoto nella Nba. Più di 30 arresti

In manette la star di Miami Rozier e il coach Billups. Sospetti sui clan italiani di New York

Scommesse e mafia: terremoto nella Nba. Più di 30 arresti
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Associazione a delinquere finalizzata alla frode telematica e al riciclaggio di denaro. Sono queste le accuse che hanno condotto all'arresto in diversi stati degli Usa di 32 persone nell'indagine sulle scommesse illecite che sta terremotando l'Nba, la più importante lega professionistica mondiale di basket e una delle tre con il maggiore fatturato in tutti gli sport. In manette sono finiti anche Chauncey Billups, 49 anni, allenatore dei Trail Blazers, la franchigia di Portland che milita nella Western Conference, Terry Rozier, 31 anni, guardia dei Miami Heat, che figura nella Eastern Conference, e Damon Jones, 49 anni, allenatore al momento disoccupato ed ex stella della Nba che ha militato soprattutto nei Cleveland Cavaliers e una breve parentesi nel 2009 alla Sebastiani Rieti, la società in questi giorni nell'occhio del ciclone per l'agguato mortale di alcuni suoi tifosi al pullman dei supporter di Pistoia.

L'inchiesta ha scoperchiato un sistema di scommesse illegali gestito da tre famiglie della mafia italo-americana, i Bonano, i Gambino, i Lucchese e i Genovese, accusate di aver controllato una lucrativa attività di gioco d'azzardo illegale e di aver messo in piedi un'associazione a delinquere finalizzata all'estorsione e alla rapina.

Sulla vicenda ha fornito qualche dettaglio in più, nel corso di una conferenza stampa, il procuratore di New York Joseph Nocella Jr. Il sistema si basava su scommesse su un singolo evento, più controllabile, e gli scommettitori si avvantaggiavano di informazioni riservate su atleti e squadre della lega, ad esempio quando i giocatori sarebbero rimasti in panchina o avrebbero abbandonato una partita in anticipo. "Questo è lo scandalo dell'insider trading per la Nba. Una rete che ricorda un film di Hollywood", ha detto l'agente dell'Fbi che conduce le indagini, Ricky Patel.

La posizione più delicata e più strettamente collegata alle scommesse è quella di Rozier, del quale da tempo giravano voci sul coinvolgimento nel sistema. In particolare sotto il mirino degli inquirenti ci sarebbe una partita del marzo 2023 tra Charlotte, franchigia nella quale militava allora Rozier, e New Orleans. In quel caso molti bookmaker segnalarono un flusso anomalo di puntate sulle statistiche della guardia, in particolare sull'"under" di punti, rimbalzi e assiat. Guarda caso in quella partita Rozier uscì dopo pochi minuti lamentando un dolore al piede forse diplomatico, volta a far vincere grandi somme agli scommettitori.

Più lievi le posizioni di Billups e Jones, arrestati perché coinvolti in un sistema di poker truccato.

I due erano invitati come "face cards", ovvero vip, e facevano da esca per "polli" che si trovavano a giocare partite alterate dalla presenza di telecamere nascoste, raggi infrarossi e perfino un tavolo a raggi X che leggeva le carte: le vittime di questo raggiro, tutti pokeristi professionisti, avrebbero perso almeno 7 milioni di dollari. Nocella ha parlato di "una delle operazioni più ampie mai condotte contro il gioco d'azzardo illegale negli Stati Uniti".

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