Da vergogna del Parlamento («Pensa alla pensione, fatti li cazzi tua») e simbolo degli orrori del Porcellum, a star nazionalpopolare e divo del web. E anche della tv, con l'imitazione-tormentone di Crozza e i viaggi da quel «bonaccione» del dittatore nord coreano. Manca solo un programma suo. «Mi hanno chiamato dall' Isola dei famosi , ma con tutti questi che fanno gli scherzi col telefono magari volevano prendermi in giro» racconta Razzi (che probabilmente ha ragione, una strategia di marketing per lanciare lo show facendo uscire nomi di politici, come la Pivetti o Italo Bocchino). Razzi però, sul momento, ci ha pensato seriamente a fare il naufrago. «Io lo vedo l' Isola , specialmente quando c'era Luxuria che era mia amica alla commissione Cultura volevo guardarla così per curiosità, per vedere cosa combinava. Mi affascina che lì devi misurare la tua forza per resistere, per trovare da mangiare, per fare tutto».
A caldo, però, intervistato da CorriereTv , Razzi si è lasciato sfuggire un motivo, molto plausibile, per dire no all'invito (vero o falso?) sull' Isola dei famosi . «Rinunciare allo stipendio da senatore? Eh no, non scherziamo. Aò, cca nisciun è fess . E come faccio: qua è una paga sicura, là manco mi pagano. Non scherziamo dai». Dopo un po' Razzi cambia versione: «Noo guarda, io questo non credo. Sono al Senato dove lavoro per il bene della mia amata Italia. Quando finisco da senatore, nel 2018, se ci arriviamo, sono a disposizione della patria se qualcuno mi chiama per fare la televisione. Ricandidarmi? Deve decidere il mio capo (Berlusconi, ndr ). Io sono un suo dipendente, perché sono stato nominato, nella lista». Ma se fosse lui, il suo capo, Berlusconi, a chiedergli di andare all' Isola dei famosi , gli chiede La Zanzara di Radio24? «Se Berlusconi mi dice vai... il capo ha sempre ragione. Però prima devo chiedere a mia moglie».
Poi Razzi si arrabbia quando legge il lancio d'agenzia sul piddino Ginefra, sconvolto dalla notizia: «Razzi all' Isola dei famosi ? Siamo alla parodia della parodia, una forma di avanspettacolo che mortifica il Parlamento tutto» twitta il deputato Pd. «Ma dico io che caz... gliene frega a lui, come si permette Ginefra che ogni volta mi sfotte perché lui è laureato e pensa che io sono fesso» si adira Razzi. Che invece, sui titoli di studio, ha una sua particolare teoria: «La cosa bella che c'è alla Camera e al Senato è che non ti chiedono la laurea, basta essere cittadini italiani. Ecco perché l'Italia è bella, la Costituzione è bella, perché non richiede l'istruzione superiore per fare il parlamentare. La nostra bella Italia».
Per strada, dove fino a qualche tempo fa prendeva gli insulti, adesso Razzi passeggia come un divo. «La gente mi vuole bene perché dico le cose in faccia, sono onesto, non ho mai preso un caz... di niente». Pronto per un reality. O Zelig .- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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