Politica

Scoppia la guerra del cashback. E Dibba infilza i 5 Stelle

Continua a creare forti polemiche la decisione da parte del governo di sospendere la misura tanto cara a Giuseppi

Scoppia la guerra del cashback. E Dibba infilza i 5 Stelle

La sospensione del Cashback, in previsione a partire dal prossimo 1° luglio, continua ad agitare il mondo della politica italiana, che si divide tra chi ritiene sia stato giusto finalmente silurare la misura tanto cara a Giuseppi e chi parla invece di un grave errore a cui porre immediatamente rimedio.

Fatto sta che, in assenza di specifiche manovre, il termine ultimo utile per accumulare crediti sarà il prossimo 30 giugno, ovvero il giorno conclusivo del primo semestre del 2021. La cabina di regia a Palazzo Chigi ha infatti deciso di mettere in ghiaccio il provvedimento per 6 mesi (quindi fino alla fine dell'anno), in attesa di una decisione definitiva, anche se al momento il governo sembra più incline ad un no che ad un sì. E scoppia la bufera nel Movimento CinqueStelle, che oltre alla guerra interna tra Conte e Grillo deve fronteggiare i forti malumori e contrasti interni anche sul tema cashback.

Lo stop al cashback

Tra i commenti più entusiastici quello di Anna Maria Bernini, da sempre in prima fila nella lotta al provvedimento di Giuseppi: "La sospensione del Cashback nel secondo semestre dell'anno è una decisione di buonsenso che farà risparmiare più di mezzo miliardo alle casse dello Stato, e il nostro auspicio è che si tratti di uno stop definitivo, perché si tratta di una misura demagogica i cui costi hanno ampiamente superato i benefici", ha dichiarato in una nota il presidente dei senatori di Forza Italia. Nel ricordare ancora una volta il "bug" delle microtransazioni che ha portato alla ribalta i cosiddrtti "furbetti del cashback", Bernini ha infine aggiunto: "Col super premio di fine giugno calerà dunque il sipario sul Cashback, ed è il finale che Forza Italia auspicava da tempo".

Anche il Codacons ha espresso soddisfazione per lo stop di una misura che non ha mai registrato dei numeri particolarmente incoraggianti: "Oggi solo il 14,8% dei cittadini, circa 8,9 milioni di persone, ha aderito al programma che prevede il rimborso delle spese effettuate con pagamenti elettronici", si legge nella nota ufficiale dell'Associazione. "Alla base dello scarso successo della misura una procedura troppo macchinosa e problemi tecnici che, specie in occasione dell'extra Cashback di Natale, hanno disincentivato i consumatori".

Anche i mancati rimborsi sono stati un grosso problema, secondo Codacons, a causa di"transazioni non riconosciute dal sistema, o dell'ostruzionismo di molti esercenti che, ancora oggi, non permettono ai propri clienti di utilizzare il Pos e spingono i cittadini ad utilizzare il contante".

La guerra nel M5s

Tra i più accaniti sostenitori del Cashback, al contrario, regna un forte pessimismo. La richiesta è quella di fare un passo indietro e di riattivare al più presto la manovra di Giuseppi. Tra i grillini, com'era ovvio attendersi, si sono registrate le reazioni più forti allo stop, con parole di condanna della scelta effettuata dal governo, di cui gli stessi, è bene ricordare, fanno parte, detenendo peraltro una chiara maggioranza parlamentare.

L'ex ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina ha scelto invece Facebook per lamentarsi della decisione dell'esecutivo: una scelta che "non solo costituisce un errore, ma è anche un pessimo messaggio per i cittadini". Tra i commenti al post della ex collega di partito anche quello di Alessandro Di Battista: "Che diavolo ci state a fare Lucia?", domanda polemicamente l'ex grillino per stimolare una reazione del Movimento.

Dibba, peraltro, ha affondato ulteriormente il colpo, continuando a difendere la bontà del provvedimento di Conte, strumento perfetto per combattere l'evasione fiscale e rilanciare i consumi, specie in periodo di forte crisi economica. L'attacco nei confronti del Movimento è esplicito: "Continuano a non toccar palla". Dopo di che l'ex grillino lancia una stilettata anche alla Lega, partito che, secondo Dibba, non ha mai fatto della lotta all'evasione un proprio cavallo di battaglia: "Gongolano. Il tutto mentre più o meno tutti i dirigenti del Movimento giurano amore eterno a Mario Draghi. Rallegramenti", conclude polemicamente.

"La sospensione del cashback è un errore, l'ho detto e ripetuto ieri in cabina di regia. Mi auguro si possa tornare indietro su questa decisione", ha "cinguettato" stamani il ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli (M5S).

"Il cashback ha obbligato i negozianti 'furbetti' a mettere il Pos, ha aiutato gli anziani ad attivare lo Spid e una carta alla Posta", rivendica sempre su Twitter il deputato grillino Carla Ruocco, che definisce esplicitamente "folle" la scelta di silurare il provvedimento.

Tra i ministri grillini a schierarsi in difesa del provvedimento anche quello delle politiche giovanili Fabiana Dadone, che chiede, tramite il proprio profilo Twitter, un ripensamento al governo. L'intenzione, spiega Dadone, è quella di portare al più presto il delicato tema all'attenzione del Consiglio dei Ministri.

Anche il il deputato grillino Luigi Iovino si è detto particolarmente deluso per la fine di un sistema che si è, secondo lui, rivelato "il migliore e più efficace espediente per abbattere in maniera incisiva la cosiddetta 'piccola' evasione fiscale, che da sola ammonta a 10 miliardi di euro l'anno". Sospendere il cashback, secondo Iovino, è un errore politico, anzi addirittura il peggiore che si possa commettere, oltre che "un cattivissimo esempio agli occhi di tanti cittadini che avevano cominciato a credere sempre di più nell'importanza della moneta elettronica come moneta del futuro".

Ad essere a rischio sarebbe addirittura il processo di digitalizzazione del Paese, questo secondo il collega di partito e membro della commissione Finanze Davide Zanichelli il quale, con pessimismo, pensa che dietro la sospensione ci sia in realtà una scelta definitiva: "Molto meglio sarebbe stato proseguire con il programma operando subito degli aggiustamenti, come per esempio l'abolizione del Super Cashback, che ha effettivamente dato origine ad alcune distorsioni in tema di micropagamenti", spiega il deputato pentastellato, che teme si possa arrivare ad un'inversione di tendenza nel processo di digitalizzazione dei rapporti tra cittadino e P.A.

Dello stesso avviso anche l'europarlamentare Chiara Gemma, che lancia l'allarme per una manovra che contraddice "gli obiettivi europei per la transizione digitale dell'Italia, una delle missioni principali del Next Generation EU".

Vita Martinciglio, capogruppo del M5S in Commossione Finanze alla Camera si auspica un ripensamento da parte dell'esecutivo: prima di abbattere una manovra così positiva, spiega, "sarebbe stato opportuno verificare attentamente gli ottimi risultati raggiunti".

In una nota congiunta, i capigruppo M5s nelle commissioni Finanze e Bilancio del Senato Emiliano Fenu e Gianmauro Dell'Olio attaccano con forza il governo e la scelta di dare il benservito al cashback, "nonostante la chiara indicazione del Parlamento, che poco più di due mesi fa aveva respinto la mozione di Fratelli D'Italia e si era espresso chiaramente contro la sospensione del cashback", spiegano polemicamente i due rappresentanti grillini, che sospettano pressioni dall'esterno della maggioranza: "Viene da chiedersi a chi risponde questo Governo?".

Il Pd si schiera con il M5s

"Non condivido la scelta di sospendere il cashback per il prossimo semestre", spiega ad AdnKronos Michele Bordo (Pd). "Una cosa è correggere ciò che non ha funzionato del meccanismo, altra cosa è sospenderlo. Il cashback ha consentito in questi mesi un maggiore utilizzo della moneta elettronica, un migliore tracciamento dei pagamenti, la riduzione del nero e dell'evasione fiscale. Per tutte queste ragioni, è un errore tornare indietro".

L'auspicio, per il rappresentante dem, è che si possa al più presto prendere in esame la questione per fare un urgente passo indietro.

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