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La scossa di Berlusconi: «Italiani svegliatevi, rischiate la patrimoniale»

L'appello allarmato in tv: «Isolati in Europa Grillini incapaci, vogliono solo più tasse»

Un Silvio Berlusconi iperattivo si prepara, da candidato alle elezioni europee, al voto di maggio e alle prossime regionali, fustigando da tv e piazze il governo Lega-M5S.

Il leader di Forza Italia è amareggiato dai risultati in Abruzzo e dallo strapotere leghista, lo consola solo il calo dei 5S, per questo parla più del solito di pancia. L'ha fatto martedì su Canale 5 e ieri sera su Rete 4, ripetendo a Barbara Palombelli: «Italiani siete fuori di testa, ciechi, è una vergogna! Perché vi affidate a questo governo di incapaci? Sveglia!». Spiega che con la Lega vuole «continuare l'alleanza, in Italia e in Europa», ma spera che Salvini cambi posizione, perché «molti elettori leghisti pensano che non si può andare avanti così, è una follia». Mette il dito nella piaga Tav: «Se non si farà, per noi sarà un danno rilevante, l'analisi del governo è farlocca, con numeri fasulli, un alibi per i 5S che non vogliono nessuna opera». Per il Cav, l'accusa a Strasburgo di Verhofstadt al premier Conte, di essere «un burattino di Di Maio e Salvini», è «quello che pensano tutti in Europa, dove siamo isolati e disprezzati». Mostra il programma di FI per l'Italia e l'Ue, unica «ricetta per uscire da questa sciagurata situazione». Perchè i grillini, «più pericolosi dei comunisti degli anni '90», vogliono la patrimoniale del 10-15%, l'imposta di successione e alzare le tasse. Se ha mai pensato di mollare? «La politica mi ha sempre fatto schifo,sono qui per senso di responsabilità». Un voto a Di Maio? «Inclassificabile». Conte? «Un burattino». Calenda? «C'è qualcosa che mi piace nel suo manifesto». Renzi? «Avevamo un accordo, ma alla fine ha disdetto tutto». Mattarella? «Ho un buon rapporto, ma ci vuole l'elezione diretta del presidente della Repubblica». Grillo? «Parliamo di cose serie, un personaggio assolutamente negativo». Di Tajani dice che «è il più stimato da tutti» in Europa .

Berlusconi in campo è ingombrante per gli avversari, lo dice il post di Luigi Di Maio sul Blog delle Stelle: «Il M5S oggi è l'unico argine a Berlusconi ministro della giustizia o dell'economia». Il vicepremier, ribadendo che non sarà lui a far cadere il governo, insinua che Salvini prepari con FI un esecutivo di centrodestra, quello che Berlusconi vorrebbe ma il leader della Lega, in realtà, non sembra proprio. Di Maio è così preoccupato del flop in Abruzzo da aprire alle liste civiche e «rispolverare l'antiberlusconismo vintage», dicono gli azzurri Francesco Paolo Sisto e Mara Carfagna.

Per le europee, il Cav vuol fare da capolista in tutte le circoscrizioni o almeno in 4 su 5, perché in quella del centro forse lascerà il posto al vicepresidente Antonio Tajani, numero uno dell'Europarlamento che corre per il bis. Ma con l'alternanza uomo-donna e con Fi che corre con l'Udc di Lorenzo Cesa, c'è da definire la sua posizione. A Bruxelles vorrebbe ricostituire il centrodestra diviso in patria, con un'alleanza tra il Ppe di Fi e i Conservatori di Lega e FdI, invece dell'asse popolari-socialisti.

Ma prima delle europee ci sono altre regionali. Il 24 febbraio in Sardegna il risultato è incerto e il centrosinistra è l'antagonista, FI non dovrà farsi schiacciare dal Carroccio, che ha il candidato-governatore Christian Solinas. In Basilicata il 24 marzo, il M5S ha qualche chance e per il centrodestra gli azzurri devono indicare il concorrente per il vertice della regione, ma Lega e FdI fanno eccezioni sul generale in pensione Vito Bardi.

In Piemonte, invece, la vittoria sembra a portata di mano e Fi candida l'eurodeputato Alberto Cirio, malgrado i maldipancia dei leghisti locali. Proprio ieri si è saputo che va verso l'archiviazione la sua posizione nell'inchiesta «Rimborsopoli bis».

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