Coronavirus

Scuola, la ripresa dopo le vacanze è in bilico "Con 2 positivi in classe in Dad i non vaccinati"

Abruzzo, lezioni sospese il 7 e l'8. Campania, ipotesi di rinvio per le elementari

Scuola, la ripresa dopo le vacanze è in bilico "Con 2 positivi in classe in Dad i non vaccinati"

Con l'escalation dei nuovi casi la ripresa della scuola in presenza è un tema che impone delle riflessioni. Tanto che l'ultimo giorno dell'anno il governo ha affrontato la questione con le Regioni. Il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi vuole che la scuola resti in presenza, ma non può ignorare l'accelerazione imposta ai contagi dalla variante Omicron. Né il fatto che le vaccinazioni dei più piccoli ancora non decollano e che l'88,41% dei ragazzini dagli 8 agli 11 anni ancora non ha ricevuto la prima dose.

Alcuni governatori si stanno muovendo in autonomia per ritardare la ripresa delle lezioni, come in Abruzzo, dove un'ordinanza regionale ha disposto la sospensione delle attività didattiche per il 7 e 8 gennaio, attivando in quei giorni una campagna di screening nelle scuole mediante test antigenici rapidi di ultima generazione. A scuola si tornerà il 10. Mentre in Campania il governatore Vincenzo De Luca sta pensando di far slittare il ritorno tra i banchi di un mese per poter nel frattempo «ampliare per quanto più possibile l'area di vaccinazione per i bambini più piccoli» e arrivare «a fine gennaio a riaprire in condizioni di maggiore sicurezza». «Il grosso dei flussi di contagio - evidenzia il governatore - vengono oggi dalla fascia di età più bassa e l'apertura dell'anno scolastico è prevista per il 10 gennaio. Credo che valga la pena di riflettere senza ideologismi, sapendo che la chiusura delle scuole è un tema delicatissimo, ma sapendo che abbiamo un tema prioritario che è la tutela della salute dei nostri bambini».

Nel corso dell'incontro con le Regioni che si è tenuto venerdì, il ministro Bianchi ha ribadito che per l'esecutivo è fondamentale tutelare la didattica in presenza. Mentre gli assessori regionali alla Sanità, sulla falsariga di quanto deciso nell'ultimo decreto, hanno proposto nuove norme sulla quarantena degli studenti per alleggerire i protocolli della scuola. L'intenzione è quella di prevedere, nel caso di due positivi in una classe delle scuole primarie e secondarie, l'isolamento e la dad solo per i non vaccinati. Mentre i vaccinati con ciclo completo o guariti negli ultimi 3 mesi, potranno continuare a frequentare in presenza prevedendo la cosiddetta «auto-sorveglianza» e il tampone dopo 10 giorni. Con un solo caso resterebbero tutti in presenza, senza test ma con «auto-sorveglianza» per 10 giorni. Nelle scuole dell'infanzia, invece, anche con un solo positivo andrebbero tutti in quarantena.

«Si tratta di proposte tecniche - spiega il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga - che vogliamo approfondire e condividere con l'esecutivo con il duplice obiettivo di proteggere gli ospedali gravati sempre più da ricoveri e permettere una ripresa dell'anno scolastico in presenza, considerando l'andamento della curva epidemica che appare trainato proprio da una progressione importante nella fascia che va da 6 a 13 anni».

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