Se l'Europa è diventata buona

Di un possibile incarico a Mario Draghi per formare il governo si parla dall'1 novembre del 2019, suo primo giorno da ex presidente della Bce

Se l'Europa è diventata buona

Di un possibile incarico a Mario Draghi per formare il governo si parla dall'1 novembre del 2019, suo primo giorno da ex presidente della Bce. Ma solo ora che l'incarico è stato dato se ne inizia a comprendere fino in fondo la reale portata. La politica italiana ne è sconvolta al punto da aver generato l'inversione delle polarità: mentre vacilla il secolare europeismo del Pd, sulla strada di Bruxelles va in scena la conversione della Lega. Come se 10 anni di sovranismo contro europeismo e di Popolo contro Troika si fossero dissolti in un amen, tipo le due Germanie dopo il muro di Berlino. In realtà Mario Draghi - basta il nome, visto che di programmi non si è ancora parlato - ha semplicemente mostrato quanto la nostra politica sia vuota, succube degli umori che assorbe sui social, passiva nel dire ai suoi elettori solo quello che essi vogliono sentirsi dire. Per cui l'Unione europea, insieme con l' euro, dal 2011 in poi è diventata per molti il nemico a cui imputare ogni colpa legata alla crisi economica. Al di là del colore politico, questa visione ha fatto comodo alle opposizioni e ha accecato chi invece stava al governo (basta ricordare la superficialità con cui in Italia è stato introdotto, con i governi di sinistra, il meccanismo del bail in per le banche). Come risultato, il dibattito sull'Europa, che si è trovata ad affrontare la sua prima reale crisi bancaria e monetaria dalla creazione dell'euro, non è mai nato, radicalizzandosi su posizioni ideologiche. E così è stato fino a settimana scorsa, quando è bastato vedere salire Draghi al Colle per capire, in poche ore, che il Covid aveva cambiato l'Europa, l'Unione Europea a 27 Stati e l'euro a 19. L'era della grande austerità, che ha segnato la crisi del 2011, aveva cristallizzato le posizioni senza che la politica avesse mai aperto un dibattito su costi e benefici. Ma quella fase è finita con la Commissione von der Leyen e il suo programma green. Ed è poi stata spolta dal Covid. Quello che si è visto con il Next Generation Eu è stata tutta un'altra musica.

Per farlo capire alla Lega e ai Cinque Stelle ci voleva Draghi, che ha spiegato la cosa nei termini più semplici: ora l'Europa i soldi non ve li chiede, anzi ve li dà. Talmente semplice, che il Pd non può più vantare l'esclusiva. E ci è rimasto male.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica