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Se l'Italia versa milioni al Consiglio d’Europa che scheda i politici sovranisti

Fondato per promuovere i diritti umani, il Consiglio d'Europa ha più volte attaccato e penalizzato i partiti sovranisti. Ora la Lega vuole tagliare i fondi

Se l'Italia versa milioni al Consiglio d’Europa che scheda i politici sovranisti

"Adesso basta". La Lega non ci sta più a vedere andare in fumo montagne di soldi, bruciati in nome di un'organizzazione internazionale che, poi, passa il tempo a bacchettare il nostro Paese. Per porre fine a tutto questo Paolo Grimoldi e Alberto Ribolla hanno proposto che non venga più versato l'obolo al Consiglio d'Europa.

Ogni anno il nostro Paese regala al Consiglio d'Europa ben 35 milioni di euro. Una pioggia di denaro pubblico nelle casse di un organismo europeo che poi si permette di mettere nero su bianco che in Italia la politica è comandata dalla mafia. Sulla carta lo scopo di questa organizzazione internazionale, fondata il 5 maggio 1949 con il Trattato di Londra, è "promuovere la democrazia, i diritti umani, l'identità culturale europea e la ricerca di soluzioni ai problemi sociali in Europa". In concreto, poi, è altamente politicizzata. In passato, per esempio, si è addirittura messa a svolgere un attività di dossieraggio sui parlamentari dei partiti sovranisti, setacciando sulle loro pagine social, dichiarazioni o commenti di taglio xenofobo per poter impedire la nascita del loro nuovo gruppo parlamentare. Alla faccia delle più basilari regole democratiche.

Per fermare le battaglie politicizzate del Consiglio d'Europa ed evitare un ulteriore sperpero di denaro pubblico, Grimoldi e Ribolla hanno depositato alla commissione Affari Esteri alla Camera una risoluzione che impegna il governo Conte a "rivedere in senso restrittivo la parte di finanziamento, legata percentualmente al pil del nostro Paese, che viene trasferito all'organizzazione per il suo funzionamento, cassando al contempo qualsiasi trasferimento extra-budget, alla luce dei criteri settari e manipolatori che l’organizzazione succitata utilizza nei confronti dei parlamentari italiani espressione di un voto democratico di un grande Paese democratico".

Nella loro risoluzione i due deputati del Carroccio ricordano come il Consiglio d'Europa abbia più volte offeso il nostro Paese.

In più di un'occasione, si legge, l'ente ha espresso "la propria preoccupazione per la presenza in Italia della criminalità organizzata e delle mafie che a suo dire esercitano una forte presa sulla politica italiana" e ha svolto "un'inopportuna attività di dossieraggio nei confronti dei singoli parlamentari della delegazione della Lega e di altre forze politiche" (come i francesi del Front National, gli austriaci di Freiheitliche Partei Österreichs, i tedeschi di Alternative für Deutschland) a cui è stato anche negato il riconoscimento al gruppo parlamentare autonomo "Nuovi democratici europei/Europa delle nazioni e delle libertà".

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