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Se la sinistra fa da megafono a Pamela Anderson per attaccare Salvini

Pamela Anderson sembra diventata la nuova leader della sinistra globale. Dopo gli attacchi a Salvini, ecco spuntare il megafono pronto all'uso

Se la sinistra fa da megafono a Pamela Anderson per attaccare Salvini

Pamela Anderson è diventata la nuova paladina della sinistra neoliberal. La showgirl, dopo la serie di tweet pubblicati in opposizione alle politiche di Matteo Salvini, sembra aver ricevuto il placet del benpensanti.

Dagli stessi che in passato potrebbero averla associata a una concezione svilente della femminilità. La Anderson sembra sicura della pericolosità di certe idee promosse dal ministro dell'Interno. Quello che il leader del Carroccio sostiene in materia di gestione dei fenomeni migratori è inaccettabile per la Anderson, che pare incarnare tutti i dettami dell'ideologia che i sovranisti usano associare al globalismo: "Non ho nulla di personale contro il signor Salvini - ha detto la star di Baywatch a Repubblica - , semplicemente non sono d' accordo con la sua politica, soprattutto quella contro i rifugiati".

Nessuna pregiudiziale di sorta, insomma, ma un concreto convincimento basato su quello che sta accadendo. La Anderson ha svelato che la sua preoccupazione è nata insieme al caso della nave Aquarius.

Leggendo per intero l'intervista rilasciata al quotidiano, apprendiamo che la modella di origini canadesi confida nell'Internazionale progressista. Quella di Bernie Sanders e Ada Colau. il socialsita americano non è noto per essere un difensore dello status quo, ma non si può neppure asserire che il senatore del Vermont rappresenti istanze troppo distanti da quelle di Hillary Clinton. L'opposizione ai leader populisti, semplificando, potrebbe passare pure dalla squadra di bagnini capitanata da Mitch Buchannon. Del resto, "cercare di risolvere la crisi impedendo alle organizzazioni umanitarie di lavorare o costruendo muri - secondo la visione dell'attrice canadese - non è la soluzione giusta".

Non è la prima volta che la grande alleanza democratica, quella costruita per sbarrare la strada a Donald Trump e ai suoi simili, arriva a coinvolgere le grandi star di Hollywood. Qualcuno si ricorderà del ruolo svolto da Madonna, Susan Sarandon e Katy Perry durante le elezioni presidenziali. Sempre lo stesso qualcuno, poi, dovrebbe rammentare il risultato di quella turnata elettorale.

A stupire, in questa circostanza, è la cassa di risonanza donata alla Anderson da certa sinistra. Basta attaccare il ministro dell'Interno, in fin dei conti, per poter essere dotati di un megafono. Con buona pace dell'universo femminista. La Anderson ha parlato del #Metoo come di un fenomeno "un po'eccessivo".

Ma nel momento in cui l'obiettivo diviene il leader del Carroccio, il radicalchicchismo sembra davvero disposto a soprassedere su se stesso.

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