Ci sono razze di cani che si riconoscono a prima vista, anche da parte dei profani. Hanno degli aspetti del cosiddetto fenotipo (l'espressione fisica esteriore dei geni) che li fanno identificare immediatamente. D'altronde lo stesso si può dire per numerose etnie umane: i tratti orientali sono ben definiti, così come le persone di colore che vengono dal centro Africa. Il difficile è definire se quella persona è cinese, coreano, laotiano, vietnamita, ivoriano, ghanese ecc.
Se s'incontra per strada un cane di razza nordica, chiaramente lupoide con gli occhi blu, quello è sicuramente un Siberian Husky, razza che proviene appunto dal gelo siberiano, caratterizzata dai cosiddetti «occhi di ghiaccio» che poi sono espressi da infinite sfumature di blu. Per quanto fossimo al corrente che il colore degli occhi segue leggi genetiche ed è ereditario, non si era ancora trovato il gene degli occhi blu di questi cani. Ora, sappiamo che gli occhi di ghiaccio del Siberian Husky sono dovuti alla duplicazione del cromosoma 18 canino. A dimostrarlo è uno studio sul Dna di oltre 6.000 cani, pubblicato su Plos Genetics da Adam Boyko e Aaron Sams di Embark Veterinary, una start up di genetica animale con sede a Boston e partner di ricerca del Cornell University College of Veterinary Medicine. Secondo i ricercatori, questo rappresenta il primo studio di genomica mai condotto su un modello non umano e il più grande studio di associazione su tutto il genoma canino.
É anche una delle prime volte che si ricorre ai social e al web per studi di questo settore. Infatti, Boyko Sams e colleghi hanno utilizzato un gruppo eterogeneo di 6.070 cani, che sono stati sottoposti a test genetico, reclutando i proprietari, che hanno fornito i dati e caricato le fotografie dei loro cani, tramite sondaggi sul web. Internet è un potente e quasi infinito collettore di dati, per quanto riguarda gli studi che associano la genetica alle manifestazioni fisiche esteriori, perché si possono ottenere database con migliaia di soggetti in pochissimo tempo e senza radunarli, come si doveva fare una volta, in una struttura. I ricercatori hanno potuto sfruttare dati e immagini provenientidall'altra parte del pianeta, scoprendo una nuova associazione con gli occhi blu, in gran parte limitata al Siberian Husky, sul cromosoma 18. La stessa aggregazione genetica è associata al colore degli occhi blu nei pastori australiani.
Questo studio, oltre a portare alla scoperta del percorso genetico associato agli occhi blu (tanto ricercati!) nei mammiferi, uomo compreso, aprono un'ulteriore strada alla comprensione di malattie geneticamente trasmesse. Ci sono altre caratteristiche nei nostri animali domestici di cui si conosce bene l'impronta genetica. I gatti che hanno un pelo pezzato arancione, bianco e nero, detti anche tartaruga o calicut, sono sempre femmine per cause genetiche. C'è un unico caso in cui un maschio può essere tricolore ma si tratta di un'anomalia genetica chiamata sindrome di Klinefelter, che porta a sterilità.
Sempre restando sui felini domestici, il gatto di razza Manx manca della coda per un gene chiamato «M» che può causare
seri danni alle ossa, mentre il Bogtail, presenta una coda a forma di riccio per un gene non pericoloso. Gli Husky faranno forse avverare il sogno di molte donne: avere un Old Blue Eyes (Frank Sinatra) al proprio fianco.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.