Cronache

Sei buste sospette inviate alla sede di Fratelli d'Italia a Roma

Sono in corso gli accertamenti della polizia sul contenuto delle missive: analogie con le lettere inviate al quotidiano La Repubblica

Sei buste sospette inviate alla sede di Fratelli d'Italia a Roma

Attimi di paura e tensione in via della Scrofa al centro di Roma, nell'attuale sede di Fratelli d'Italia, dove sono state recapitate sei buste sospette. Stando a quanto appreso e riferito dall'Adnkronos, sono attualmente in corso tutte le verifiche del caso da parte della polizia: le forze dell'ordine stanno svolgendo gli accertamenti sul contenuto dei plichi giunti nella sede nazionale del movimento di Giorgia Meloni. Le lettere sospette pare abbiano diverse analogie con le missive intimidatorie inviate nei giorni scorsi alla redazione de La Repubblica: sarebbero stati già confermati elementi di somiglianza con le lettere inviate al quotidiano romano.

Sono state portate allo Spallanzani per accertamenti le buste contenenti polvere sospetta recapitate alla sede dei Fdi di via della Scrofa a Roma. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e la polizia.

La Repubblica nel mirino

In soli 10 giorni La Repubblica ha ricevuto ben sette lettere da indirizzi esteri e contenenti polvere sospetta. L'ultima è arrivata nella mattinata di ieri, martedì 11 febbraio, inviata al fondatore Eugenio Scalfari e spedita con posta aerea dall'Inghilterra: al suo interno vi era una busta grigia contenente un involucro di plastica. Il presunto mittente sarebbe Squiggle, un sito che vende online articoli da regalo e cartoleria. Sono stati prontamenti allertati la Digos e l'unità Nbcr (nucleare - biologico - chimico - radiologico) dei vigili del fuoco.

Tutto è iniziato il tardo pomeriggio del 15 gennaio, quando una voce maschile ha sussurrato al centralino del quotidiano: "C'è una bomba nella redazione, esploderà oggi". Dopodiché all'ufficio di smistamento posta della redazione sono state recapitate quattro lettere, poi portate alla segreteria di direzione, attraverso servizi postali nazionali e in un caso con un corriere espresso: tre contenevano mittenti tedeschi fasulli (l'indirizzo di Tim Muller, di Hagen, è stato subito smentito dalla Digos); la quarta invece proveniva dal Regno Unito.

Una conteneva una scatoletta con dentro una bustina blu, che nascondeva un altro involucro in plastica con della polvere marrone. Il tutto accompagnato da un bigliettino intestato "Der Deutsche" che invitava a collegarsi a un sito di vendite online e a lasciare un commento su quanto ricevuto: dopo essere entrati sul sito in questione, il sistema antivirus del computer segnalava il pericolo di infezione.

La busta spedita dall'Inghilterra invece aveva un cartoncino di auguri natalizi e un involucro con della polvere bianca.

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