Era nell'aria, adesso è anche sulla carta, nero su bianco: Francesco Storace, già presidente della Regione Lazio, già parlamentare della Repubblica e ministro, uomo schiettamente di destra, è stato condannato a sei mesi di reclusione (grazie alle attenuanti generiche concessegli dal giudice monocratico, che gli ha pure sospeso la pena) per vilipendio del capo dello Stato, al quale in un bisticcio di Palazzo nel 2007 aveva detto: «Sei indegno». Capirai che offesa.
Negli ambienti politici volano insulti sanguinosi, cazzotti e oggetti di vario tipo, e nessuno fa una grinza perché la villania è talmente radicata lassù dove si decidono le sorti del Paese da non suscitare scalpore. Se però un fascista perbene, pesantemente provocato, reagisce come un'educanda e si lascia sfuggire il termine «indegno» (nel contesto equiparabile a «sciocchino») cade il mondo, e lui è punito come un ladruncolo. Paradossale, ingiusto e assurdo in un'Italia che, proprio in questi giorni, ha dato vita a un festival di iniquità raggelanti.
Stefano Cucchi è morto a causa delle legnate rimediate in carcere, giace e non si dà pace sotto terra, mentre i suoi assassini sono liberi e giocondi, e coloro che sono stati processati (in mancanza di prove, forse mai cercate con scrupolo) assolti in gruppo. Non è finita. Migliaia di persone, sparpagliate nella penisola, si sono ammalate di cancro al polmone (poi decedute) provocato da sostanze esiziali contenute nell'Eternit, il cui produttore, giudicato dopo 12 anni e 6 mesi, non ha subìto alcun castigo. Reato prescritto perché esaminato fuori tempo massimo. Piccolo particolare: per effetto della sentenza, i familiari delle vittime non percepiranno neppure un euro di indennizzo. Immaginate la loro disperazione e quella di chi è prossimo a crepare di tumore.
La nostra patria in un paio di settimane ha perdonato cani e porci; in compenso, è stata inflessibile con Storace (sei mesi), il quale deve ringraziare il giudice per la mite condanna.
Fossimo in lui, tuttavia, incendieremmo il Parlamento, incapace di depennare il vilipendio dal codice penale, un'operazione che richiederebbe 5 minuti. Dubbio amletico: onorevoli e senatori sono poltroni o stupidi? In ogni caso, ci sembrano inutili, anzi dannosi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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