Coronavirus

Il "semaforo" può cambiare ancora: sei Regioni a rischio lockdown

A finire in "zona arancione" potrebbero essere altre 6 regioni ed una provincia autonoma. Si attendono le nuove disposizioni

Il "semaforo" può cambiare ancora: sei Regioni a rischio lockdown

Si preannunciano nuove strette da parte del governo, che potrebbe imporre misure più restrittive anche nei confronti di altre regioni italiane. Fino ad oggi a rientrare nelle categorie "zona rossa" e "zona arancione" sono state la Lombardia, il Piemonte, la Val d'Aosta, la Calabria, la Sicilia e la Puglia, ma gli ultimi numeri registrati nel Paese potrebbero portare ad un rapido cambiamento. C'è grande attesa, dunque, per la prossima riunione della protezione civile, al termine della quale potrebbero arrivare nuove disposizioni. Solitamente il meeting avviene di venerdì, ma questa volta il ministro della Salute Roberto Speranza ha deciso di allungare un po' di più i tempi così da permettere agli esperti di raccogliere maggiori informazioni. È molto probabile dunque, come riferisce il quotidiano "Repubblica", che l'incontro avverrà nella giornata di domani, domenica 8 novembre.

Stando alle ultime indiscrezioni, si esclude l'inserimento di altre regioni in "zona rossa", mentre pare ormai assodato che qualche altra area del Paese finità in quella arancione. Secondo quanto riportato da "Repubblica", a finire nel mirino delle autorità competenti sarebbero stavolta una provincia autonoma e ben 6 regioni, che ora si trovano in "zona gialla". Prima fra tutte la Liguria, che ieri ha avuto altri 1.127 nuovi contagi. A preoccupare l'indice Rt della regione, che nella settima compresa fra il 15 ed il 29 ottobre è arrivato a 1,54. Un dato che avrebbe già dovuto inserirla fra le zone a rischio, così come l'aumeto dei ricoveri in terapia intensiva.

Stesso discorso per quanto riguarda la regione Campania, finita incredibilmente in zona gialla. Fatto, questo, che nei giorni scorsi aveva provocato più di qualche polemica. Lo stesso presidente Vincenzo De Luca, da sempre a favore di misure più rigide, aveva avuto da ridire. Il governatore però potrebbe essere presto accontentato, dato che provvedimenti più severi sembrano essere in arrivo anche per la Campania.

Altre regioni che potrebbero aggiungersi sono il Veneto, l'Umbria e la Toscana. Queste ultime, pur trovandosi in condizioni meno serie, destano preoccupazione per l'incremento dei ricoveri nei reparti di terapia intensiva e dell'indice Rt. Osservata speciale anche l'Emilia Romagna, che si trova ad avere 4 province con un indice Rt superiore all'1,5 (le altre si trovano comunque comprese fra l'1,25 e l'1,5). Il rischio è ancora moderato, ma la situazione potrebbe rapidamente peggiorare. Si arriva dunque alla provincia autonoma di Bolzano, dove sono le stesse istituzioni locali a chiedere misure più drastiche. Il presidente Arno Kompatscher è pronto ad imporre provvedimenti più rigidi a causa dell'aumento dei contagi. Non dovrebbero ancora correre rischi, invece, le altre regioni italiane, che rimangono in "zona gialla".

La versione ufficiale è che gli ospedali si stiano mano a mano riempiendo, dunque sarebbe quanto mai necessario prendere provvedimenti.

Walter Ricciardi, consulente del ministro Speranza, parla addirittura di "situazione drammatica".

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