"Un decreto incostituzionale e stupido". Anche Matteo Mantero (il senatore "graziato" dal tribunale grillino), si schiera con i sindaci disobbedienti contro il dl Sicurezza e Matteo Salvini.
"Quello che si ottiene emanando un decreto incostituzionale e stupido, a solo scopo propagandistico, che auspicabilmente sarà smontato dalla consulta: creare illegalità dove non c'era, ridurre l'integrazione peggiorando le condizioni di vita di italiani e stranieri, far fare bella figura ai sindaci del Pd che hanno contribuito a creare il falso problema dell'immigrazione e ora passano per i paladini dell'integrazione. Filotto insomma...", ha scritto Mantero in un post su Facebook, "La prossima volta proviamo ad ascoltare i nostri sindaci, come quelli di Roma e Torino ad esempio, che avevano esposto in maniera chiara e non strumentale come stanno facendo Orlando & c. Le problematiche che avrebbe causato questo decreto".
Mantero era tra i cinque senatori grillini che non avevano votato la fiducia al governo sul dl Sicurezza. A differenza di Gregorio De Falco, però, la sua posizione è stata archiviata. Le motivazioni non sono note, ma probabilmente è stato salvato perché ha tenuto comunque un profilo basso, non criticando apertamente il proprio partito come ha fatto l'ex comandante.
Ma non è l'unico a manifestare malumore sulla legge che porta la firma di Salvini. Anche Elena Fattori - su cui pesa ancora una decisione sull'eventuale espulsione per le stesse violazioni commesse da De Falco - ha ricordato che Virginia Raggi e Chiara Appendino avevano chiesto di sospendere il decreto. "Il problema è serio e reale e non basterà espellere tutti i senatori che hanno optato per una resistenza civile a questo obbrobrio per cancellarne le criticità".
E Paola Nunges (altra "dissidente" grillina) aveva già parlato di una sollevazione "comprensibile" da parte dei sindaci.E pure Filippo Nogarin, sindaco di Livorno, esprime le sue perplessità: "Il decreto sicurezza è tutt'altro che una buona legge, eticamente e politicamente", ha detto, "Le leggi però si rispettano".
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