Coronavirus

Con il sequel del lockdown un Paese triste e rabbioso

Fratelli d'Italia, l'Italia s'è mesta. Non ci stringeremo a coorte, stavolta. E l'elmo di Scipio, quello andrà disinfettato accuratamente.

Con il sequel del lockdown un Paese triste e rabbioso

Fratelli d'Italia, l'Italia s'è mesta. Non ci stringeremo a coorte, stavolta. E l'elmo di Scipio, quello andrà disinfettato accuratamente. Che Italia sarà quella che affronterà le restrizioni che il governo sta architettando inseguendo i dati del sequel della pandemia che si inturgidiscono di giorno in giorno? Che cosa succederà qualora le cose peggiorassero ancora e dovessero chiederci di tornare ad accomodarci su quei divani che hanno da poco perso la forma dei nostri sederi? Lo sappiamo tutti quello che accadrebbe, anche se nessuno osa dirlo. Come diceva Carletto Marx, la storia si ripete sempre due volte: la prima come tragedia, la seconda come farsa. Una farsa che stavolta sarebbe infarinata di rabbia, di frustrazione. La seconda stagione di Pandemia, la serie tv che tutti siamo costretti a vedere anche senza abbonamento, sarebbe un flop al botteghino. Nessuno a cantare l'inno di Mameli sui balconi, nessuno a dipingere cartelli andrà-tutto-bene perché ormai lo sappiamo, andrà tutto a rotoli, è chiaro. Negli squallidi aperitivi su zoom si progetterebbe la rivoluzione, altro che fratellanza. Magari qualcuno farebbe ancora il pane a casa, ma userebbe il lievito della frustrazione, e pochi posterebbero il risultato su Facebook per paura di essere insultati. L'Italia che si avvia a rimettere tra parentesi ampie fette della propria dotazione di libertà è un Paese incattivito, stanco, sottoccupato, disilluso. Ha rispettato le regole stile Stasi del 1973 imposte dal governo a marzo e aprile, guardando con terrore in tv fratelli e sorelle portati nelle bare movimentate come pacchi Amazon nel magazzino della morte. Ha sospeso il respiro sopportando di tutto in nome di un progetto condiviso e a tempo, ché poi sarebbe arrivato il vaccino a liberare nos a malo. E invece il traguardo è lontano, il nemico ritorna, di nuovo lì a far calcoli e ad aspettare i dati delle cinco de la tarde, i bambini a casa da scuola, il crollo psicologico dietro l'angolo. È come quando giochi alla roulette russa, tocca a te, il tamburo fa clic, tu pensi di averla scampata e ti dicono: prova di nuovo. Hai voglia a far pizze per inghiottire l'ansia.

Auguri, Italia.

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