L'ultimo tema su cui si confrontano le forze politiche è la leva obbligatoria. A lanciare la discussione sono state le associazioni degli Alpini, di Bersaglieri e Fanti riunite per l'occasione al Palazzo delle Stelline di Milano. La visioni sul tema sono molto diverse: da una parte il centrodestra che con gradazioni differenti si è schierato a favore della reintroduzione del servizio militare obbligatorio e dall'altra la sinistra che lo intende come servizio civile. L'unico aspetto su cui tutti i partiti concordano è la necessità di un periodo dedicato della comunità per diventare cittadini più responsabili, anche se permane la questione finanziamenti.
Le cronache degli ultimi giorni hanno portato il tema alla ribalta non solo per quanto successo a Macerata, ma anche per quelli di Caserta: un ragazzo ha accoltellato al volto una professoressa per un brutto voto. Ma ormai non sono rari i casi di genitori che ricorrono al Tar per annullare la bocciatura di figli dallo scarso rendimento scolastico, come può anche succedere che il figlio di un magistrato sia arrestato con l'accusa di rapina a mano armata.
Di fronte a una società che secondo gli alpini sembra aver smarrito il senso civico, l'unica risposta pare la reintroduzione della leva. Per la Lega non esiste la questione economica: «Non si tratta di mancanza di fondi, se si vuole si trovano e poi non è una spesa ma un investimento, credo che per i nostri ragazzi sia meglio battagliare in Parlamento per otto mesi di servizio militare obbligatorio che per la liberalizzazione di alcune droghe ha affermato Matteo Salvini - Un servizio di leva obbligatorio, civile o militare ma soprattutto militare servirebbe anche a integrare i ragazzi che sono venuti qui dall'altra parte del mondo e che cresceranno con l'amore per l'Italia. Preferisco cittadini che sanno di cosa si tratta piuttosto che mettere la pistola in mano a qualcuno che non lo sa e poi vengono fuori i disastri che vediamo in questi giorni».
Per il Pd ha parlato invece Emanuele Fiano che si è espresso a favore di «un servizio civile obbligatorio da affiancare a quello universale, perché anche noi sentiamo che c'è qualcosa che manca: sono d'accordo che bisogna rimodulare il rapporto di dare e avere tra Stato e cittadino». «Per noi è una cosa importante ha concluso Fiano che ci sia un passaggio obbligatorio al servizio degli altri come elemento formativo del tuo rapporto con la società, ne abbiamo fatto un progetto di legge e lo abbiamo messo nel programma».
Ignazio La Russa ha invece definito «utopistico» il ritorno alla leva obbligatoria, sia per una questione economica che per una sociale: meglio formare un esercito di professionisti volontari, anche perché la legge che già consentiva una naja estiva su base volontaria è rimasta già senza risorse. E a sentire La Russa costava un paio di milioni di euro all'anno. La proposta dei meloniani è invece di associare a un periodo di ferma volontaria, magari estiva, crediti formativi o titoli per le carriere universitarie o nel settore pubblico.
L'idea di qualche mese di svezzamento statale sembra trovare dunque l'appoggio di tutte le forze politiche: anche Casapound con Angela De Rosa, i socialisti con Lorenzo
Cinquepalmi e Ignazio Messina dell'Italia dei Valori hanno dato il loro appoggio alla proposta delle penne nere, anche se in pochi hanno considerato che la decisione di sopprimere la leva non è stata solo una questione ideologica.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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