Sesso, violenza e abuso di AI: gli attori di videogame in rivolta

Obbligati a girare scene estreme poi riprodotte e "plagi" dall'intelligenza artificiale. Dal Regno Unito agli Usa, rabbia e scioperi

Sesso, violenza e abuso di AI: gli attori di videogame in rivolta
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Se il cinema è finzione, figuriamoci i video giochi. Ma fino a un certo punto. Dietro i video giochi infatti, specie quelli più moderni e avveniristici, ci sono attori che prestano il loro corpo e la loro voce e che adesso dicono basta. E tra protste che vanno dal Regno Unito agli Usa, hanno deciso di scioperare. Due i punti che hanno fatto saltare il banco: il primo la richiesta di lavorare su contenuti espliciti senza avere alcun preavviso, comprese scene di violenza sessuale, risse aggressioni. Il secondo, l'eccessivo ricorso all'intelligenza artificiale che di fatto limita e copia le funzioni dell'attore in carne e ossa.

L'interactive Media Agreement, il contratto che regolava le attività degli attori è scaduto nel novembre 2022. I lavori in particolare sono quelli di voice-over e motion capture, tecnologie per cui l'azione reale degli attori, che indossano particolari tute dotate di sensori, grazie alla tecnologia viene trasferita nel video gioco. L'agitazione è in corso da oltre un mese, tra proteste, scioperi, picchetti e trattative che non decollano ed ha subito un'accelerazione dovuta ai contenuti espliciti di alcuni giochi che hanno fatto infuriare gli attori. Scene di sesso e violenza infatti sono piuttosto comuni il alcuni video giochi moderni ma la segretezza che circonda i progetti, con sceneggiature tenute nascoste sino all'ultimo per non avvantaggiare la concorrenza, comporta che gli stessi attori non sappiano in anticipo cosa dovranno interpretare e se (e quanto) il copione imponga loro di superare il limite. Il sindacato delle arti performative britannico Equity ha pubblicato delle linee guida sulla retribuzione minima e sulle condizioni di lavoro, incluse scene intime o esplicite, più volte definite «disgustose». «Ricevevamo un'e-mail o una chiamata da uno studio che ci diceva che avevamo bisogno di te in quei giorni per delle riprese», raccontano gli attori. «Mi sono presentata e mi è stato detto che avrei dovuto filmare una scena di stupro. Mi sono rifiutata», conferma Jessica Jefferies, attrice e direttrice dei casting. Stessi racconti riguardano scene di sesso esplicite, ma anche di violenza.

Di pari passo procede la protesta contro l'abuso dell'intelligenza artificiale nel settore, la stesa protesta che era stata condotto lo scorso anno da tutti gli attori di Hollywood che avevano di fatto bloccato le produzioni. I circa 2.600 membri della SAG-AFTRA, il sindacato dei lavoratori del settore dei videogames sono in sciopero e rischiano di far saltare l'uscita dei giochi più attese, solitamente licenziati entro la fine di settembre. «Non accetteremo un contratto che consente alle aziende di abusare dell'intelligenza artificiale a danno dei nostri membri.

Basta così», ha spiegato Fran Drescher, presidente del sindacato. Le trattative proseguono. Perché anche nella finzione, pure se mossa dalla massima tecnologia disponibile, c'è sempre una parte di realtà. Quella umana. Che resta imprescindibile. A dispetto di qualsiasi click.

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