
Una penisola lunga 1.200 chilometri, abitata da poco più di 300mila persone, quasi tutte di etnia russa. Una terra di fuoco e ghiaccio isolata dal resto del Paese e senza nemmeno un collegamento diretto con la Russia continentale. La Kamchatka, patrimonio dell'Unesco, ha oltre 160 vulcani, di cui una trentina attivi ed è una delle zone più sismiche di tutto il mondo. Vulcani, geyser, tundra, foreste e catene montuose dove è più facile trovare un orso bruno che una persona. Una regione che fino a pochi decenni fa era interdetta alle persone ed è diventata zona perfetta per basi sottomarine, radar e silos nucleari.
Il terremoto in Kamchatka è avvenuto lungo quella che è definita la "cintura di fuoco", zona caratterizzata da frequenti terremoti ed eruzioni vulcaniche, colpevoli di grandi disastri nel recente passato, da Fukushima nel 2011, al terremoto e lo tsunami del 2004 che ha colpito l'India. Il sisma di magnitudo 8.8 di ieri si classifica fra i dieci più potenti mai registrati, al sesto posto in assoluto secondo l'istituto di geofisica americano. Tra i più devastanti quello del 1960 quello in Cile con una magnitudo di 9,5, il più forte mai registrato. Oltre 1.600 vittime, sia per il terremoto che per il seguente tsunami. Di magnitudo 9,2 il terremoto che colpì il Prince William Sound in Alaska. 130 le vittime con enormi frane e onde gigantesche che causarono gravi inondazioni. Più recente, nel 2004, un terremoto di magnitudo 9,1 e lo tsunami che ne seguì devastarono il sud-est asiatico causando la morte di 230mile persone, 167mila solo in Indonesia. Devastante il sisma che nel 2011, magnitudo 9,1, colpì la costa nord-orientale del Giappone, provocando uno tsunami che travolse la centrale nucleare di Fukushima causando 18mila vittime. Sempre in Kamchatka, un altro fortissimo terremoto, nel 1952: magnitudo 9,0, danni ingenti e uno tsunami che colpì le Hawaii. Furono 500 le vittime in Cile nel 2010, quando un terremoto di magnitudo 8,8 colpì il Cile centrale.
In questa triste classifica anche i terremoti in Ecuador nel 1906, magnitudo 8,8, quello di Concepcion in Cile, magnitudo 8,8, nel 2010. Registrato di 8,7 quello alle Isole Rat, in Alaska nel 1965 mentre si attesta a 8,6 quello di Sumatra, in Indonesia nel 2005. Cataclismi, in cui la natura si conferma padrona e gli uomini in suo potere.