
Un centrodestra di governo, alternativo al centrosinistra, desideroso di ricostruire la propria identità, capace di resistere alle lusinghe del proporzionale e alla tentazione di formule che assicurino la permanenza al potere a prescindere dal risultato elettorale. Ma anche una coalizione capace di produrre una vera azione di ascolto delle imprese e una iniziativa congiunta per un intervento incisivo sul caro bollette.
Dopo le potenti turbolenze innescate dal vortice del Quirinale, è ancora palpabile la tensione tra Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia. A poco più di dodici mesi dal voto però i partiti di centrodestra hanno ben chiara la necessità di prendere ago e filo e ricucire le ferite, per «restituire orgoglio e dignità» - per dirla con le parole di Matteo Salvini di ieri - a un popolo che chiede rappresentanza.
Il primo a stemperare le tensioni e a lanciare segnali di riavvicinamento è Antonio Tajani. «Non mi pare che la legge elettorale sia una priorità» dice intervenendo a SkyTg24. «La legge attuale non è la perfezione, ma ha già una grande quota di proporzionale perché la maggioranza dei parlamentari sono eletti con il sistema proporzionale e una minoranza con il maggioritario. Credo che la priorità sia il lavoro, la salute e la realizzazione del Pnrr sennò i soldi europei non arrivano». La ripartenza per l'ex presidente del Parlamento europeo deve partire dai provvedimenti concreti. «Il governo deve ripartire con grande determinazione. Basta con liti, bracci di ferro all'interno, non servono. Gli italiani ci chiedono di essere seri, credibili, affidabili e di cercare soluzioni». «La prima emergenza che abbiamo di fronte - spiega il coordinatore azzurro - è quella sanitaria, dove stiamo vincendo. Abbiamo fatto bene, insomma, a dar vita a un governo di unità nazionale ma la guerra continua. Credo che ancora per un mese dobbiamo essere molto fermi nel contrastare il coronavirus e poi prepararci al rilancio del Paese, puntando sul Pnrr. Dobbiamo fare ancora di più».
Sugli equilibri del centrodestra Tajani innanzitutto smentisce qualsiasi deriva al centro di Forza Italia. «Noi siamo l'anima popolare che deve essere la guida e la forza del centrodestra. Dar vita a esperimenti centristi con questo sistema elettorale significa andare verso un fallimento politico». Poi in merito alla carenza di gioco di squadra, il coordinatore azzurro invita a uno sforzo comune per «mettere sempre davanti a tutto i cittadini, se continuiamo a litigare non andiamo avanti». Il tutto accompagnato da un auspicio: quello di un avvicinamento della Lega al Ppe.
L'altro pezzo di centrodestra di governo, la Lega, invita a guardare alla vera emergenza del momento, la bolletta energetica, emergenza che le aziende del Nord e tutto il sistema imprenditoriale vivono ogni giorno sulla propria pelle. «In questo momento l'emergenza per famiglie e imprese non è la legge elettorale ma bloccare gli aumenti di luce e gas. Occorre un decreto urgente» dice Matteo Salvini a Radio24. Il tutto seguito da un monito lanciato a tutti i contraenti del patto. «Bisogna restituire al centrodestra orgoglio e compattezza. Il centrodestra è maggioranza nel Paese. Molti elettori sono delusi, lontani e si astengono.
C'è un anno di tempo per mostrare di che pasta siamo fatti per non lasciare che rivinca la sinistra. Se il centrodestra va diviso vince la sinistra anche se siamo maggioranza. Sta a noi restituirgli orgoglio e compattezza. E con tutto il rispetto, non restituisci compattezza con Renzi e Mastella».
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