La sfida è difendere Milano. Ma in troppi violano i divieti

Il sindaco Sala: "Il virus non sta sfondando". In un giorno 317 denunce. Polemica per i pochi mezzi pubblici (affollati)

La sfida è difendere Milano. Ma in troppi violano i divieti

La parola d'ordine è difendere Milano. I positivi al Coronavirus sono saliti ieri a quota 813, un aumento di 102 in un giorno. «Dovremmo cercare di contenere il problema Milano ed essere preparati a fronteggiare la battaglia visti i focolai che appaiono sempre più evidenti» ha avvertito il primario del reparto di Malattie infettive dell'Ospedale Sacco Massimo Galli. Usando sempre il gergo militare, il sindaco Beppe Sala in un video su Facebook ha premesso che il virus «non sta sfondando», ed è «fondamentale che non sfondi, altrimenti il sistema sanitario sarebbe messo veramente in crisi. Noi non sappiamo quanti in effetti sono i veri contagiati, ma sappiamo che gli asintomatici sono altrettanto contagiosi, quindi continuiamo a rispettare le regole». É l'appello a una città vibrante che si sente in gabbia, e cerca (troppo) spesso di evadere. Il Comune ha chiuso i parchi recintati ma tanta gente domenica si è ancora riversata in quelli senza barriere, nel pomeriggio è stato necessario chiudere la fermata della metropolitana Tre Torri, sotto i grattacieli di Citylife circondati dal verde, per evitare assembramenti. E proteste si sono scatenate ieri sui social per i mezzi pubblici affollati nel primo giorno con il servizio ridotto del 40% in seguito ai decreti anti-contagio di governo e Regione Lombardia. Nelle ore di punta, soprattutto tra le 6 e le 8 del mattino, sulla linea rossa del metrò e sul filobus 90/91 che circonda il centro, i vagoni erano «affollati come carri di bestiame» per citare uno dei tanti commenti dei pendolari infuriati. «A cosa serve fare le file per non ammassarsi nei supermercati se poi fanno stipare la gente sui sociali» o «mezzi ridotti quindi strapieni, diamo una mano alla diffusione del virus» un paio dei commenti al vetriolo pescati a caso su Twitter. L'azienda dei trasporti ha parametrato il servizio attenendosi al decreto e a un calo del 90% dei passeggeri rispetto a un giorno pre emergenza. I controlli, sostengono Lega e Forza Italia, andrebbero fatti a monte, ossia prima dei tornelli per valutare se gli spostamenti sono motivati da «necessità lavorative o sanitarie» e contingentando gli accessi. In giornata il Comune ha ridotto il taglio: salirà dal 60 al 75% del servizio di un normale giorno feriale». Ma «non finiremo mai di ripetere di spostarsi solo se strettamente necessario». Atm controllerà l'accesso ai tornelli «con eventuale chiusura a intervalli temporanei».

Convincere i milanesi a chiudersi in casa. Sala cita il brano di Albano e Romina per ammettere che ieri era un lunedì da «nostalgia canaglia, della normalità, della fatica di quei lunedì in cui andavamo tutti al lavoro. Anche l'incertezza sui tempi è faticosa ma dobbiamo attenerci alle regole, domenica ancora in tanti erano in giro, molti mi scrivevano lamentandosi». Un appello a «rispettare rigorosamente le misure» ribadito dal governatore Attilio Fontana: «Purtroppo il virus gira e ha girato nelle scorse settimane per quei comportamenti da evitare che in tanti hanno tenuto. Se continueremo questa sorta di isolamento la cosa si risolverà. Abbiamo ancora 4-5 giorni di tempo prima che si vedano i risultati di queste misure».

Le forze dell'ordine tra domenica e lunedì notte ha denunciato 317 persone perché non rispettavano le misure di contenimento, sabato anche il gestore e due persone in un circolo frequentato da ultras dell'Inter che doveva rimanere chiuso.

E sono indagati 7 afghani e un pakistano che si sono dati appuntamento a Quarto Oggiaro per un regolamento di conti con catene e coltelli, un «assembramento» più numeroso ma con l'arrivo delle volanti diversi sono fuggiti. Come mostrano video dei residenti, la maggior parte indossava almeno la mascherina.

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