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Si imbrogliano pure tra loro. "Tessere gonfiate" alle primarie Dem. Bonaccini avanti

Di solito è l'atto finale quello più tragico ma il Partito Democratico - lo sappiamo - sa stupire. Le prime giornate del voto nei circoli, ossia la fase embrionale del congresso, sono già accompagnate da toni psicodrammatici

Si imbrogliano pure tra loro. "Tessere gonfiate" alle primarie Dem. Bonaccini avanti

Di solito è l'atto finale quello più tragico ma il Partito Democratico - lo sappiamo - sa stupire. Le prime giornate del voto nei circoli, ossia la fase embrionale del congresso, sono già accompagnate da toni psicodrammatici. Si va dal caso delle «tessere gonfiate» a Caserta, in Campania, alle differenze temporali che sta interessando l'arrivo dei risultati, passando per l'aumento d'intensità delle reciproche differenze comunicative e tematiche tra correnti. Le statistiche a disposizione sino a questo momento, del resto, provengono soprattutto dal Centro-Nord, mentre ogni candidato sta tentando di cavalcare una narrativa che è giocoforza basata su esiti più che parziali. Stefano Bonaccini, che comunque viene dato in largo vantaggio, continua ad aprire a Terzo Polo e Movimento 5 Stelle, evidenziando le «battaglie» che le tre formazioni politiche dovrebbero portare avanti «insieme» e insistendo - questo però soltanto all'interno dei dem - sulla necessità di costruire una nuova «classe dirigente».

Umori diversi in casa Schlein, dove si continua a protestare per quanto sarebbe accaduto nella Regione governata da Vincenzo De Luca. «Dobbiamo sconfiggere il partito 'degli eletti' e delle tessere senz'anima e senza cuore. Lo spettacolo indecente del tesseramento 'gonfiato' in Campania è la dimostrazione evidente della degenerazione politica, culturale e morale del Pd, concepito e praticato, come il partito degli eletti e degli amministratori», dichiara Nicola Corrado, che della mozione Schlein è il coordinatore provinciale a Napoli. Ma a tenere banco non è solo il presunto caos casertano: Sandro Ruotolo, portavoce della Schlein per l'intera Regione, presenta un ricorso che riguarda Salerno. «Per ammissione della stessa commissione provinciale - incalza Ruotolo - , non si è adempiuto alla correzione dell'anagrafe con le indicazioni nazionali. Non si sono pubblicizzati i congressi di circolo con le 48 ore d'anticipo previste dal regolamento. Non è stato inviato il calendario alla commissione nazionale e quello inviato al regionale è stato mandato quando i congressi si erano già tenuti. Ma cosa c'è da nascondere?», si chiede Ruotolo. Bonacchini dal canto suo si scaglia contro ogni anomalia. Ma dalle parti dei sostenitori della Schlein - è evidente - che si respira aria di sospetti. Tra le fila del Pd, c'è chi prova a ridimensionare la questione, parlando di «personaggi locali ingovernabili sul piano nazionale». Che sarebbero poi gli stessi protagonisti del caso- tessere. Fatto sta che in alcune fattispecie, come in quella di Salerno, c'è chiede che i congressi vengano annullati.

Comunque sia, la Schlein, che è considerata l'underdog di questa competizione, punta forte sulla Toscana, dove ieri si è presentata e dove la partita viene definita «aperta» da più di qualche vertice del Partito Democratico.

In generale, la sensazione è che la sfida possa chiudersi 60% a 40% in favore del governatore dell'Emilia Romagna. Un dato che i bonacciniani si aspettano di confermare anche per le successive fasi congressuali, quando a votare non saranno soltanto gli iscritti. Parecchio distaccati tanto Gianni Cuperlo quanto Paola De Micheli. Entrambi dovrebbero uscire dalla competizione prima del turno finale. Per ora le statistiche raccontano la seguente situazione: Stefano Bonaccini ha ottenuto il 50,22%, mente la Schlein il 36,37%. Gianni Cuperlo ha il 8,6% e Paola De Micheli il 4,1%. Al netto di tutto, la sensazione è che al Nazareno non siano soddisfatti per la partecipazione.

La stessa che non la scia ben sperare in vista delle prossime elezioni regionali in Lombardia e nel Lazio.

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