Si insedia la commissione su David Rossi. "Tanti misteri, la Procura riapra le indagini"

Il giallo sulla morte del manager Mps e la pista che porta al killer delle prostitute

Si insedia la commissione su David Rossi. "Tanti misteri, la Procura riapra le indagini"
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Undici anni senza una verità. Il 6 marzo del 2013 l'allora capo della Comunicazione di Mps David Rossi volava dalla finestra della banca di Palazzo Salimbeni, agonizzando per venti minuti davanti alle telecamere di sorveglianza della banca feudo politico-economico del Pd, allora sulla graticola giudiziaria per il crac che ne ha devastato i conti. Oggi alle 14 si insedia la nuova commissione d'inchiesta (approvata dalla Camera un anno fa, con 233 voti favorevoli) che proverà a far luce su una stranissima morte derubricata come suicidio.

Domani sera invece alle 19 a Piazza Santi Apostoli di Roma un flash mob organizzato dai familiari ripercorrerà quei terribili momenti. «Il fatto che venga istituita il 5 marzo mi pare il classico modo per rimediare a una serie di ritardi - è lo sfogo di Carmelo Miceli, ex deputato Pd e legale della vedova di Rossi, Antonella Tognazzi e della figlia di lei, Carolina Orlandi - per un anno è stata ferma e nessuno ci ha dato gli atti che abbiamo chiesto. Cosa non di poco conto perché anche il tempo è un nemico».

Appena eletto, il presidente (in corsa c'è Walter Rizzetto di Fdi) riceverà un'istanza proprio da Miceli «per avere con urgenza tutti gli atti sui quali faremo le nostre valutazioni». In Parlamento nella scorsa legislatura c'era anche lui, chissà perché il Pd ha deciso di candidarlo in posizione ineleggibile. Stessa sorte toccata ad altri parlamentari Cinque stelle, troppo bravi in commissione contro quel Pd loro alleato e diretto nella scorsa legislatura da un Enrico Letta tornato in Parlamento (guarda caso) grazie al seggio di Siena. Coincidenze.

I buchi neri emersi con le coraggiose inchieste di Antonino Monteleone delle Iene sono stati confermati dalle audizioni a Palazzo San Macuto, dalla scena del delitto compromessa dagli inquirenti (senza «colpe», dice la Procura di Genova) alle piste legate ai festini gay della Siena bene. Eppure per i pm di Siena è tutto ok, secondo Carolina Orlandi invece «è assurdo» che alla luce degli atti della Commissione, la procura non abbia riaperto le indagini.

Alla dinamica della caduta alle strane ferite incompatibili col suicidio nei giorni scorsi si è aggiunta l'ipotesi che a far cadere David Rossi sia stato il killer delle prostitute Giandavide De Pau, alla sbarra per l'omicidio di tre donne uccise il 17 novembre 2022 a Roma, che nel 2019 davanti ad alcuni ufficiali di polizia giudiziaria si sarebbe autoaccusato della morte dello stesso Rossi: «L'ho ucciso io», la frase contenuta in un modello 45 (fatti non costituenti reato) taciuto alla famiglia, ai legali e a uno «stupito e amareggiato» Pierantonio Zanettin, che da presidente della commissione li aveva richiesti tutti alla Procura.

Ma De Pau è un millantatore o era davvero a Siena 11 anni fa? Qualcuno ricorda che le modalità dell'omicidio della prostituta brasiliana Lucelly Molina Camargo, uccisa con la testa fracassata proprio in quei giorni di 11 anni fa a Siena, ricordano maledettamente quelli di De Pau.

Per la Procura di Siena il colpevole è lo studente brasiliano allora 19enne William Renan Vilanova Correa, incastrato da due impronte digitali su una forchetta. Il ragazzo non ha mai negato di frequentare quell'appartamento ma da allora si proclama innocente. Un'altra dannata coincidenza in una vicenda in cui la verità agonizza. Non per 20 minuti, da 11 anni.

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