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Tutte le bufale inventate dalla sinistra su clandestini, rimpatri e centri di accoglienza

Il sottosegretario Molteni, attraverso un'intervista a La Verità, smonta le bufale della sinistra sul ddl sicurezza

Protesta degli immigrati al Cie di Ponte Galeria
Protesta degli immigrati al Cie di Ponte Galeria

Il sottosegretario del ministero dell'Interno, Nicola Molteni, prova a smentire i critici del ddl sicurezza. Il vice di Matteo Salvini al Viminale ha detto la sua attraverso un'intervista a La Verità.

L'analisi dell'esponente del governo gialloverde verte tanto sulla presunta "invasione" cui staremo per assistere "grazie" alle disposizioni del decreto, quanto sulle difficoltà cui si andrebbe incontro in materia di rimpatri degli irregolari. "Siamo soddisfatti - ha esordito Molteni - anche perché il decreto è stato approvato con numeri che vanno oltre la maggioranza di governo". Il primo distinguo che viene operato, poi, riguarda la distinzione tra coloro che fuggono da conflitti bellici e quelli che invece provano a raggiungere le noste coste per motivi meramente economici: "Chi fugge dalla persecuzione - ha specificato il sottosegretario - verrà inserito in un serio percorso di integrazione. Gli altri, vale a dire i migranti economici, gli irregolari, i clandestini, prenderanno la strada del rimpatrio".

Molteni si dice sicuro del fatto che nessuna invasione avrà luogo. L'abolizione della protezione umanitaria, almeno nella forma che prevedeva la concessione del permesso di soggiorno, non avrà gli effetti disastrosi di cui parla la sinistra. Non verranno creati, insomma, nuovi irregolari. Tutte le criticità in materia di gestione dei fenomeni migratori sarebbero state create dai precedenti governi, che avrebbero alimentato la comparsa di quelli che Molteni non ha paura a definire "fantasmi".

Non sarebbe vero neppure l'assunto secondo cui il sistema Sprar sarebbe stato cancellato: "Coloro che hanno ricevuto protezione umanitaria - ha dichiarato il membro del dicastero - resteranno lì fino al completamento del progetto di integrazione. Stesso dicasi per i minori non accompagnati". Fondalmentai, in questo senso, sarebbero gli accordi bilaterali con le nazioni nordafricane. L'esecutivo starebbe lavorando pancia a terra, come qualche ministro usa dire, per dare vita a tutta una serie d'accordi in grado di limitare i viaggi della speranza: "Non siamo il centro profughi d' Europa - ha continuato Molteni - ". E ancora: "Nel 2018 ci sono state 50.000 domande d' asilo: è stato riconosciuto il diritto alla protezione internazionale per 9.000. Questi ultimi hanno diritto all' accoglienza, gli altri no".

L'opposizione di centrosinitra, in sintesi, cavalcherebbe argomentazioni smentite da fatti e numeri.

Il governo sembra sicuro che questa sia la strada migliore per garantire più sicurezza a tutti: agli italiani, agli stranieri, ai migranti che hanno già avuto modo di arrivare nel Belpaese e a quelli che giungeranno da noi un domani.

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