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Siena, l'università di Montanari chiude per Ramadan

Il 10 aprile l'ateneo si ferma, il rettore: "Solidarietà con la popolazione palestinese di Gaza". Forza Italia: "Follia"

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Il 10 aprile l'università per stranieri di Siena chiuderà per Ramadan. Dopo il polverone sollevato dalla scuola elementare di Pioltello (Milano), che ha perfino scomodato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ora anche l'ateneo «riconosce» la festività islamica.

«Vogliamo dare un visibile segno di solidarietà con la popolazione palestinese di Gaza, in grandissima parte musulmana, sottoposta a un incessante, inaudito, massacro» ha spiegato il rettore Tomaso Montanari. Una mossa forte. E strategica. Che arriva proprio mentre l'associazione «11 agosto» fondata da Montanari a Firenze ha bisogno di un gancio forte per attirare il favore dei Cinque stelle, tentati di correre da soli alle elezioni o semmai assieme al Pd. Montanari invece vorrebbe fare da capolista al candidato sindaco che ancora non c'è.

E quale leva migliore, più anti-governo e più ruffiana se non il sostegno a Gaza? «Il messaggio deve essere forte e chiaro: il nostro contributo alla ridefinizione di una identità occidentale è anche quello di affermare chiaramente che la cultura islamica non è nemica, non è una minaccia. Anzi: proprio in Italia possiamo affermare che nell'intreccio multicolore della nostra storia c'è anche il filo, così meraviglioso, della cultura dell'Islam» scrive il rettore vicino a Don Milani nella lettera alla comunità accademica. «È vero - aggiunge poi - riconoscere una festa religiosa è forse un atto imperfetto, parziale. Ma rientra nel codice convenzionale (e per la verità assai poco laico) per cui l'università italiana sospende le lezioni per l'Immacolata Concezione di Maria, o per l'Epifania. Ecco: vogliamo aprire un varco in questo codice confessionale, chiuso e autoreferenziale. Nel prossimo futuro, come comunità accademica dovremo trovare altri segni visibili di pluralità e inclusione. In questo tremendo 2024, tuttavia, è doveroso e urgente dare un segnale di amicizia, solidarietà, condivisione a una comunità terribilmente colpita».

Il nuovo piano delle festività secondo Tomaso (Montanari) prevede anche il Kippur (11 ottobre) e per l'anniversario della strage del 7 ottobre. Che il rettore faccia politica attraverso il calendario è cosa nota. Innanzitutto il nome della sua associazione: l'11 agosto (del '44) è il giorno della Liberazione di Firenze. E poi la sua uscita sul Giorno del Ricordo (il 10 febbraio) in memoria dei massacri delle Foibe: «È uno strumento della destra - sostiene - per costruire una festa nazionale da opporre alla Giornata della Memoria e al 25 aprile, e costruire un'antinarrazione fascista che contrasti e smonti l'epopea antifascista su cui si fonda la Repubblica». «Siamo ormai alla follia. Nelle università italiane dilaga un vero e proprio antisemitismo - commenta il presidente dei senatori di Forza Italia Maurizio Gasparri - Chiudere scuole e università per il Ramadan è una scelta errata. Queste vicende sono regolate da concordati e da intese tra lo Stato ed i culti religiosi. Dove sono queste intese? E per sottoscrivere un concordato bisogna impegnarsi a rispettare i principi ed i valori costituzionali fondamentali di libertà e di uguaglianza. Che evidentemente a certi rettori non interessano affatto. Sono nemici della democrazia quando si devono inginocchiare all'Islam. Lo sapevamo, non ci meravigliamo.

Ma che facciano i rettori è una cosa assai grave».

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