Simona è annegata. "Scivolata in piscina". Oggi i funerali a Capaci

Gli esami tossicologici chiariranno se la 20enne aveva assunto alcol. La famiglia: "Ora silenzio"

Simona è annegata. "Scivolata in piscina". Oggi i funerali a Capaci
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Forse un malore oppure un incidente. Simona Cinà è annegata. L'autopsia sul corpo della pallavolista ventenne di Capaci eseguita ieri mattino all'Istituto di Medicina legale del Policlinico di Palermo non lascia dubbi sulla presenza di acqua nei polmoni. Al momento è l'unica cosa certa nel giallo sulla sua morte avvenuta nelle prime ore del mattino del 2 agosto. Simona, che faceva surf, sapeva nuotare molto bene, per cui la pista privilegiata dagli inquirenti è quella del malore prima della caduta o del malore in acqua mentre faceva il bagno.

Solo gli esiti degli esami tossicologici, che saranno pronti, con quelli istologici, fra 45 giorni, potranno rivelare con certezza se abbia ingerito qualche sostanza stupefacente, magari a sua insaputa, visto che da tutti Simona è descritta come una ragazza salutista, che non assumeva nessun tipo di droga. Gli esami serviranno pure a constatare se avesse assunto alcol.

Altra ipotesi tenuta in considerazione è quella di una caduta accidentale. L'avvocato della famiglia, Gabriele Giambrone, parla di "un piccolo ematoma nella nuca" che però non risulta essere la causa del decesso.

Considerando questo dato, Simona, dunque, potrebbe essere scivolata in acqua sbattendo la testa, per poi annegare, anche se, dagli esami radiologici e dalla Tac eseguiti, non sarebbero emersi altri traumi sul suo corpo. L'autopsia avrebbe escluso problemi cardiaci, né Simona soffriva di patologie congenite silenti, ma i cugini Gabriella e Filippo, che restano cauti in quanto vogliono attendere prima tutti gli esiti degli esami effettuati, ricordano che sono diversi i casi di atleti morti a seguito di malore. Anche se inizia a farsi un po' di chiarezza, al momento molto continua a essere avvolto nel mistero. La ricostruzione certa è, finora, quella sul ritrovamento del corpo, avvenuta alle 4 del mattino quando due invitati, notando Simona inerme sul fondo della piscina, si tuffano e la riportano in superficie, dove tentano di rianimarla, ma invano, come inutile è l'arrivo degli operatori del 118. Simona è già morta, si ritiene, tra le 3,20, orario in cui la migliore amica l'ha salutata per l'ultima volta, e le 4, quando è stato notato il suo corpo.

È importante stabilire l'orario esatto del decesso, perché devono appurarsi anche eventuali responsabilità tenendo in considerazione l'ora della chiamata ai soccorsi avvenuta alle 4,13.

In poche parole, Simona poteva essere salvata? L'altro filone delle indagini dei carabinieri, cui la procura di Termini Imerese ha affidato l'inchiesta per omicidio colposo a carico di ignoti, riguarda l'analisi di tutto il materiale che è stato sequestrato nella villa della tragedia, ma soltanto 48 ore dopo il rinvenimento del corpo e senza che la villa fosse sottoposta a sequestro. Al lavoro i Ris di Messina.

Da analizzare ci sono decine di bottiglie di alcolici, bicchieri e piatti usati, teloni per la piscina, vestiti, tra cui quelli che Simona indossava, ovvero una minigonna a jeans, una maglietta verde e i sandali, un vestito di ricambio che si era portata nello zaino e il costume da bagno che indossava in piscina, prestato da un'amica.

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