Il sindaco di Arezzo si smarca: aiuto prima gli italiani

RomaNiente sussidi agli immigrati disoccupati. Il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli, vincitore a sorpresa nel giugno scorso alla guida di una coalizione di centrodestra, detta la nuova linea. Di fronte alle ristrettezze economiche e ai ritardi nell'erogazione dei fondi da parte della Regione Toscana, decide di dire con chiarezza che non ci sono soldi per tutti e di concedere la precedenza a chi risiede ad Arezzo da almeno cinque anni.

«Lo avevamo promesso in campagna elettorale: priorità agli aretini. È una scelta di buon senso che non dovrebbe neppure fare notizia. Arezzo è una città ospitale, ma l'Italia non è più un Paese ricco e bisogna fare delle scelte. Noi abbiamo deciso di dare la precedenza a chi risiede qui da cinque anni» spiega il sindaco Ghinelli. In un momento storico in cui il principio del realismo viene poco praticato e l'accoglienza senza limiti sembra essere diventata un dogma, suona quasi come una scelta «eretica». Ma l'assessore alle Politiche sociali di Forza Italia, Lucia Tanti, spiega nel dettaglio le ragioni di questa scelta. «Ci sono persone nate e cresciute in questa città, persone che in tempi migliori hanno contribuito allo sviluppo di Arezzo, persone i cui genitori e nonni da sempre pagano e hanno pagato tasse e imposte, persone che hanno - nel tempo - contribuito a fare di Arezzo ciò che è: bene, noi per queste persone dobbiamo avere maggior attenzione e, nel poco, è necessario che siano i primi ad avere un sostegno».

La scelta della nuova amministrazione comunale nasce da ritardi nell'erogazione di fondi da parte della Regione Toscana per circa 700mila euro (a settembre, forse, potrebbe essere sbloccata una prima tranche). Una carenza di risorse che ha portato a predisporre nuove e più stringenti regole: nessun sostegno a extracomunitari disoccupati da più di due anni e invito a rientrare nel Paese di origine; aiuti a chi è residente stabilmente ad Arezzo da cinque anni. «Tra i punti fermi ci sono: la residenza stabile da almeno cinque anni per accedere a qualsiasi tipo di sussidio; la residenza da almeno 10 anni per il secondo intervento di sostegno; la dimostrazione che si è in cerca di occupazione; un tetto massimo di 4 interventi annui» spiega Lucia Tanti. «A chi, non aretino, ma extracomunitario, è disoccupato da più di due anni non saranno erogati sostegni, ma sarà consigliata la possibilità di tornare a vivere nel Paese di origine, sostenendolo nelle procedure burocratiche per il rientro. La politica in momenti difficili è chiamata a scegliere le priorità e queste sono le mie».

Nel giugno scorso il centrodestra inflisse una sconfitta molto dolorosa al centrosinistra nella città di Maria Elena Boschi, molto presente in campagna elettorale per sostenere il renziano Matteo Bracciali. Una vittoria a sorpresa, quella di Ghinelli, che riuscì a ribaltare le previsioni nonostante non godesse certo dell'appoggio dei poteri forti della città.

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