Sparatoria a Macerata

Il sindaco di Macerata: "Chi era razzista adesso si è armato di pistola"

Il sindaco di Macerata, Romano Carancini, lancia un grido d'allarme. E poi ammette: "Ci sono tantissimi stranieri qui a Macerata, fino a qualche anno fa non era così, ma noi politici dobbiamo stare attenti ai messaggi che lanciamo"

Il sindaco di Macerata: "Chi era razzista adesso si è armato di pistola"

"Cosa è successo? Chi era razzista adesso si è armato di pistola e chi non lo era lo sta diventando". Il sindaco di Macerata, Romano Carancini, lancia un grido d'allarme all'indomani del raid contro gli immigrati compiuto dall'italiano Luca Traini. Il primo cittadino ammette la presenza di numerosi immigrati in città e dice: "È vero, ci sono tantissimi stranieri qui a Macerata, fino a qualche anno fa non era così, ma noi politici dobbiamo stare attenti ai messaggi che lanciamo. La propaganda di Matteo Salvini purtroppo sta avendo successo. Qui prima la Lega non esisteva, invece adesso sì. Poi arriva un pazzo e spara in mezzo alla strada".

Già ieri il sindaco aveva dichiarato: "L'odio e la rabbia non possono sopraffare il rispetto delle persone, che deve venire prima di tutto. Quello che sta accadendo in questi giorni in città è inaccettabile, l'odio, che non può attraversare i colori della pelle delle persone, va lasciato da parte per fare spazio alla riflessione, alla responsabilità e al ragionamento. Intendo comunque rassicurare i cittadini: Macerata è e resta una città accogliente e la violenza non fa parte del suo codice genetico. In momenti come questo la coesione sociale e politica diventa l'elemento fondamentale per rasserenare gli animi e non creare divisioni. D'altra parte, i maceratesi hanno sempre dimostrato di sapersi unire nei momenti più difficili.

Sulla sicurezza in città siamo, ora e da sempre, al fianco delle forze dell'ordine, che stanno operando con indiscutibile competenza ed efficacia".

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