Cronache

La sinistra chic solidale con chi sfrutta il lavoro nero

Il chitarrista multato per la denuncia di una dipendente. E i vip, da Jovanotti a Gazzè: "Pazza"

La sinistra chic solidale con chi sfrutta il lavoro nero

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Ma quanto è meravigliosa, tutta la sinistra dello spettacolo stretta intorno al povero compagno Roberto Angelini, chitarrista comunista di Propaganda Live, il programma del comunista Diego Bianchi dove sono tutti comunisti, una trasmissione molto pluralista. A me ogni volta che mi capita di guardarlo per caso facendo zapping mi viene una tristezza, mi sembra un ritrovo di aspiranti artisti della Cgil, tutto un giovanilismo di ex sessantottini incanutiti con la puzza sotto al naso che si divertono tra loro, e mentre Elon Musk lancia razzi per andare su Marte lì è un'Odissea nell'ospizio di veteromarxisti che devono sbarcare il lunario.

Questo Angelini, per dire, il lunario sulla Terra lo sbarca non solo come chitarrista comunista, ma anche come cantautore comunista, e ha pure un locale (mica è una colpa, per carità, anzi), un sushi-bar a Roma nel quartiere comunista San Lorenzo (un quartiere pieno di giovani smandrappati finto-alternativi fighetti sgualciti con i soldi di papà), e dunque in teoria dovrebbe essere comunista pure il locale, ma non penso, visto che ha preso una multa di 15mila euro perché pagava una dipendente in nero.

Ok, predica bene e razzola male, non è il primo né l'ultimo, ma siccome è comunista lui ha la faccia tostissima di pubblicare su Instagram un post strappalacrime in cui definisce la sua lavoratrice in nero «una pazza incattivita», e si giustifica anche con un «mi sembrava pure di fare del bene, pensa te». Pensa te invece se fosse successo, che so, a Briatore, quanti monologhini morali avrebbero fatto a Propaganda Live, quante vignettine di Makkox (o Maxxox o Marxoc o come cavolo si chiama) ci avrebbero campato un mese. Invece Angelini si aspettava perfino un premio, un premio Karl Marx, un premio San Francesco, un'onorificenza di Mattarella per la bontà dimostrata a fronte dell'ingratitudine di questa razza di pazza isterica fuori controllo.

In ogni caso un premio l'ha avuto, tutto uno sdilinquimento di solidarietà non per la lavoratrice pazza pagata in nero (fra l'altro io abito a Roma e frequento molti bar e ristoranti e sono amico di molti camerieri, e vi assicuro che è la regola) ma per lui, per il compagno Angelini: da Jovanotti a Elio, da Elodie a Ambra e Max Gazzè, tanti, tantissimi like, in pratica da tutti coloro che vanno a predicare i diritti dei lavoratori e avanti popolo alla riscossa e o bella ciao dal palco del Primo maggio (dove il primo maggio si trasferiscono tutti i suddetti smandrappati di San Lorenzo). Il musicista Leo Pari la butta giù così: «la gente a volte è orrenda», riferendosi alla lavoratrice. Questa orrendissima scriteriata presuntuosa, vogliamo dirlo? Che pretendeva di lavorare facendosi versare i contributi e con tutti i diritti dei lavoratori annessi e connessi, per esempio, ma dove si crede di essere? Non so, vogliamo linciarla, mandarla in un gulag? Che si fa?

Di certo è veramente una brutta persona una che ti sputtana un comunista, come la colf della Boldrini. Tant'è che non è scoppiata neppure una polemica di quelle femministe per averle dato della pazza incattivita, se qualcuno avesse osato dirlo alla Murgia sarebbe stato immediatamente messo al bando come maschilista, misogino, etero, bianco, cis, ecc.

È bello essere socialmente impegnati, soprattutto rende bene, e se ti beccano sono gli altri a essere stronzi. E poi vi chiedete perché Fedez ha parlato del Ddl Zan (io sono pure a favore, figuriamoci) e non dei lavoratori di Amazon, di cui è sponsor, sennò come farebbe a essere l'amico dei lavoratori in una casa di un chilometro quadrato?

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