Sinistra intollerante nei duelli in tv

"Metodo Iacchetti" per Albanese e Telese: lasciano lo studio contro Giubilei e Capezzone

Sinistra intollerante nei duelli in tv
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Da alcuni giorni i simpatizzanti della sinistra appaiono nervosi in tv, particolarmente restii al confronto con chi ha posizioni diverse dalle loro. Non che sia una novità, ma ormai è diventata quasi una moda soprattutto quando si parla del conflitto arabo-israeliano in corso a Gaza, che volenti o nolenti è esploso con ferocia a seguito dell'azione terroristica di Hamas del 7 ottobre. A fare da apripista a questo sistema un poco democratico di dibattito è stato Enzo Iacchetti, che da Bianca Berlinguer, dopo la discussione con Eyal Mizrahi, ha sostenuto che "su un genocidio, dichiarato in tutto il mondo e con i ministri israeliani che stanno vomitando e vomitando cose impossibili, il contraddittorio non esiste. Chi vuol fare il contraddittorio è d'accordo con gli assassini". Quindi niente più contraddittori in tv quando si parla di Palestina e Israele.

Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite, sembra aver preso alla lettera le parole del conduttore, perché nell'ultima puntata del programma InOnda su La7, non appena il nostro collaboratore Francesco Giubilei, editore e presidente della Fondazione Tatarella e Nazione Futura, ha ricordato la posizione della senatrice a vita Liliana Segre sul genocidio a Gaza, è uscita dallo studio. "Devo andare, ho altro appuntamento", ha detto Albanese lasciando lo studio senza salutare, improvvisamente sfuggendo a un confronto. Luca Telese ha provato a giustificare la "fuga" sostenendo che non fosse legata a quanto detto da Giubilei poco prima, ma quanto accaduto non appena è stata nominata la senatrice a vita è diventato in poche ore materiale di discussione sui social.

Lo stesso Telese, nella giornata di ieri, ha dimostrato che il contraddittorio in tv sul tema e sugli annessi non è particolarmente gradito a sinistra. Sempre su La7, ma durante la trasmissione Omnibus, è stato protagonista di una discussione con il direttore editoriale di LIberoDaniele Capezzone sul tema della Flotilla. I connazionali sono ormai tutti o rientrati o sulla via del rientro, permangono in Israele solo gli attivisti che non hanno firmato per l'espulsione volontaria ma i temi sul finanziamento della spedizione sono ancora caldi. Approfittando della presenza in studio dell'onorevole Benedetta Scuderi, parlamentare europea di Avs, Capezzone ha voluto portare sul tavolo della discussione il fatto che "ci sono accuse, non solo israeliane ma internazionali, dei quotidiani britannici come il Telegraph dal giugno scorso, sui finanziamenti diretti o indiretti di Hamas. Avete raccontato sul fronte italiano che c'è stata una raccolta di 400mila euro.".

È stato immediatamente fermato da Telese, che gli si è avvicinato con un quotidiano in mano per mostrargli qualcosa: a quel punto i toni si sono alzati e mentre il direttore continuava a chiedere conto delle accuse mosse dalla comunità internazionale, il giornalista di La7 ha sbottato: "Stai a cuccia".

La discussione si è accesa ulteriormente, con Capezzone che l'ha appellato come "fascista rosso" e mentre stava ancora parlando, Telese per evitare il contraddittorio ha abbandonato lo studio. Sui social ha definito l'uscita "una protesta gandhiana" contro "l'insopportabile mistificazione di Daniele Capezzone".

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