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"La sinistra del potere non capiva Ratzinger"

L'ex presidente della Camera Bertinotti: "Papa che ha innalzato la fragilità umana"

"La sinistra del potere non capiva Ratzinger"

L'ex presidente della Camera Fausto Bertinotti (nella foto), storico leader di Rifondazione comunista, sulle incomprensioni tra certa sinistra e il primo pontefice emerito della storia.

Ratzinger è stato il Papa conservatore per antonomasia..

«Non condivido la definizione. Credo sia stato un pontefice intellettuale e come tutti i pontefici intellettuali risulta poco classificabile. Chiamare Papa conservatore chi si dimette da pontefice mi pare una contraddizione. Penso a Paolo VI: i pontefici intellettuali hanno una caratura che va interpretata come tale. La figura di Ratzinger è di chi si interroga in modo drammatico sul destino della sua Chiesa. Un pontefice che deve fare i conti con i tormenti della modernità, che è dissolutrice di sacro. Per forza un uomo controverso, più dell'interrogazione che della risposta».

Però gli intellettuali di sinistra non sono stati proprio morbidi con Benedetto XVI.

«Non tutti. La sinistra è un termine molto ampio. L'ultimo Papa che ha messo d'accordo la sinistra è stato Giovanni XXIII. Dopo di lui, tutti sono stati sottoposti ad articolazioni di giudizio, a partire da Giovanni Paolo II».

Il grande avversario di Benedetto XVI è stato il relativismo.

«Faccio notare che nell'uso dell' ismo c'è già un connotato negativo. In ogni caso, in questo siamo fratelli separati con le culture del cattolicesimo. Entrambe, su versanti diversi, pensiamo che il mondo contemporaneo vada vissuto con pensieri forti e grandi capacità interpretative. C'è un elemento messianico nella tradizione comunista che porta al dialogo con l'elemento messianico del cristianesimo. Com'è ovvio, sono due pensieri molto diversi, che però hanno un'avversione irriducibile al relativismo».

Il valore di Ratzinger nella storia contemporanea.

«Devo tornare all'atto delle dimissioni. Ma non solo per l'atto in sé, del rifiuto del potere. L'altro fattore essenziale è l'innalzamento della fragilità dell'uomo e della persona contro qualunque attitudine all'autorità e alla supplenza che il potere e l'autorità possono esercitare sulla qualità della testimonianza. Ratzinger ha compiuto un atto rivoluzionario che parla a tutta l'umanità: liberatevi dalla suggestione del potere. Mi piacerebbe che la sinistra lo interpretasse».

Perché certa sinistra ha osteggiato Benedetto XVI?

«La sordità nei confronti di Ratzinger non è stata della sinistra ma di quella politica e di quella intellettualità che a sinistra ha sostituito la categoria della rivoluzione con quella del potere. C'è una sinistra che ha sostituito Palazzo d'Inverno con Palazzo Chigi. E ha fatto di Palazzo Chigi l'Alfa e l'Omega della politica.

Di fronte a un pensatore critico della modernità, c'erano due strade: indifferenza o fraintendimento».

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