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"La sinistra sta con i centri sociali". Il Nord alla prova della piazza

Esplode il tema dei collettivi e dei centri sociali tra Milano e Torino: Fratelli d'Italia chiede alle amministrazioni di non assecondare mobilitazioni ed occupazioni. La sinistra però tace

"La sinistra sta con i centri sociali". Il Nord alla prova della piazza

Torino è teatro continuo di manifestazioni di protesta e la sinistra autonoma non sembra disposta ad assecondare i tentativi d'apertura delle istituzioni. A Milano, invece, permane il tema dei mancati sgomberi.

L'ultima novità in merito alla già complessa situazione di piazza del capoluogo piemontese arriva dai collettivi: non prenderanno parte ai tavoli che sono stati predisposti per far sì che le mobilitazioni si svolgano secondo dinamiche concordate. Alcuni recenti episodi, tipo gli scontri avvenuti in relazione al corteo dei "No Esselunga", hanno consigliato all'amminstrazione comunale d'intervenire. Ma il collettivo studenti auto-organizzati non sembra sentire ragione.

L'onorevole Augusta Montaruli, parlamentare di Fratelli d'Italia eletta in un collegio torinese, ritiene che la maggioranza di centrosinistra che governa il comune si stia schiacciando sui centri sociali, a discapito delle forze dell'ordine e del loro operato: "A Torino - esordisce la meloniana, così come riportato dall'Ansa - il collettivo studenti auto organizzati che non doveva neanche essere invitato, si permette di dare schiaffi alle istituzioni dichiarando che non si presenterà a nessun tavolo per le prossime manifestazioni studentesche. La sinistra con il fuoco di fila del sindaco Lo Russo e delle forze che reggono Lamorgese sta delegittimando ogni giorno Questura e agenti e legittimando i centri sociali". Anche il primo cittadino eletto nel passato turno per le amministrative, insomma, avrebbe le sue responsabilità.

I collettivi, stando a quanto raccontato dalla Montaruli, non avrebbero alcuna intenzione di dialogare, mentre l'amministrazione comunale tenderebbe ad assecondare questa indisponibilità: "Senza mezze parole ma con la solita prepotenza - aggiunge la parlamentare - hanno detto che saranno direttamente in piazza domani. Va impedito. Nessuna agibilità a chi ha rifiutato fin troppi tentativi di dialogo e mediazione. Se bisogna fare dei distinguo si lasci manifestare gli studenti che prendono le distanze da chi invece cerca solo lo scontro". Alcune realtà studentesche, in estrema sintesi, si starebbero esponendo per evitare l'ennesima possibile occasione di scontri. Ma domani la manifestazione dovrebbe tenersi in ogni caso.

Poi la Montaruli spiega come, dal suo punto di vista, gli amministratori stiano evitando di porre un freno ai fenomeni di piazza, dribblando a suo dire le richieste provenienti dalla Questura: "La sinistra - ha continuato il deputato - si sta prendendo la gravissima responsabilità di indebolire il margine di agibilità delle Forze dell'ordine e al tempo stesso mette i giovani nelle braccia di frange violente che con la protesta e con la scuola non c'entrano nulla". E ancora il tema che diventa nazionale: "L'effetto è mettere le grandi città al centro di un'escalation che va evitata affrontando la situazione senza cercare di stringere l'occhiolino agli autonomi e alla loro galassia del no".

L'effetto sociale dei centri sociali non riguarda soltanto Torino ma anche Milano. Oggi, il consigliere comunale Chiara Valcepina, ha voluto dire la sua in merito ai mancati sgomberi. Per quest'altro esponente di Fratelli d'Italia, risulta "desolante constatare che, per l’inerzia delle istituzioni locali, l’unico modo per ottenere gli sgomberi sembri essere quello di rivolgersi a Striscia la Notizia, come è appena accaduto a Torino dove, solo dopo l’intervento della trasmissione, sono stati sgomberati gli stabili abusivi".

Poi la stoccata sull'inerzia dell'amministrazione comunale guidata da Beppe Sala: "Trovo davvero surreale che dopo tutti questi anni non si riesca a compiere una doverosa azione di ripristino della legalità. Vorrà dire che anche noi milanesi esasperati saremo costretti a contattare Ricci e la sua squadra".

Torino chiama Milano, dunque, ma i problemi posti da Fdi sulla prossimità tra centrosinistra e centri sociali sono sempre gli stessi.

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