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"La sinistra unita soltanto dal terrore delle urne. Fa campagna elettorale con bugie e idee copiate"

Il Cavaliere: "Accusarci di aver fatto cadere Draghi è falso, come mettere in dubbio il nostro atlantismo. Nel programma Pd spazio solo per bandiere ideologiche, sanno che perderanno"

"La sinistra unita soltanto dal terrore delle urne. Fa campagna elettorale con bugie e idee copiate"

Care amiche e cari amici di Forza Italia,
siamo impegnati in questa strana e difficile campagna elettorale, che non ha precedenti, che deve rivolgersi agli italiani distratti dalle meritate vacanze e dalle tante preoccupazioni per la ripresa a settembre.

Anche per questo lo ricordo ancora una volta noi non volevamo le elezioni anticipate, non volevamo la caduta del governo Draghi. Noi a Draghi avevamo proposto, l'ho proposto io personalmente, e tutti voi lo sapete bene, di andare avanti fino alla scadenza naturale della legislatura, naturalmente senza i Cinque Stelle. Tutte le persone in buona fede hanno visto che è stato il comportamento irresponsabile dei Cinque Stelle ad aver prima bloccato l'azione di governo e ad averlo poi fatto cadere.

Perché lo ripeto ancora una volta, a voi che conoscete bene queste vicende? Perché il tentativo di darci la colpa della caduta del governo Draghi è la prima menzogna di questa campagna elettorale.
Una campagna che purtroppo si preannuncia basata su questo, sulla menzogna, sulla calunnia, sul deliberato fraintendimento delle nostre dichiarazioni. Vedo una serie di pessimi segnali, l'ultimo dei quali è stata l'assurda, artificiosa polemica sulla presunta richiesta di dimissioni del Presidente Mattarella. I nostri avversari hanno voluto usare una banale considerazione tecnica, da me espressa in risposta a una domanda sul Presidenzialismo, per trasformarla in un tema politico del tutto assurdo.

Ognuna di queste polemiche strumentali finora si è spenta rapidamente, ma io purtroppo me ne aspetto molte altre. Avrete notato che partono tutte dal Partito Democratico, anche se poi i loro coriféi di centro e di sinistra sono pronti a ripetere le stesse cose in modo ancora più scomposto.

Mi sono chiesto più volte perché questo stia accadendo. Perché la stagione delle responsabilità condivise, quella del governo Draghi, debba concludersi con un nuovo scontro così scomposto. Più volte negli ultimi anni avevo espresso l'auspicio che tutti i partiti avessero imparato dall'esperienza dell'emergenza, a confrontarsi in modo civile, sui programmi, sulle cose da fare per l'Italia. Che fosse chiusa una volta per tutte la stagione della demonizzazione dell'avversario, dipinto come un nemico da distruggere.

Sono stato davvero troppo ottimista. È bastato pochissimo alla sinistra per rispolverare il vecchio armamentario di insulti, di calunnie, di menzogne, che non fanno bene al Paese e che screditano ancora di più la politica.
Non sono preoccupato per noi, so che gli elettori non sono stupidi e che questi metodi non funzionano, sono preoccupato per l'Italia.

D'altronde mi rendo conto che i nostri avversari non possono fare diversamente. Sono divisi su tutto salvo che su una cosa: il terrore che per la prima volta dal 2008 siano gli italiani a poter scegliere da chi essere governati!

Il maggiore partito della sinistra, il Partito Democratico, è l'emblema di tutte queste contraddizioni. È un partito che da molti anni si identifica con la gestione del potere, senza essere legittimato da una vittoria elettorale. Oggi sono terrorizzati dalla sconfitta, ma non sanno come evitarla. Avete visto cosa è successo in questi giorni. Sono passati, con la massima disinvoltura, dall'alleanza con un cosiddetto centro liberale a quella con l'estrema sinistra di Fratoianni e Bonelli. Alcuni di loro rimpiangono addirittura l'alleanza con i Cinque Stelle. Lo stesso segretario, Enrico Letta, ha il complesso di non essere abbastanza di sinistra visto che viene dal molto cattolico e quindi cerca in tutti i modi di coprirsi le spalle su quel fronte adottando parole d'ordine, atteggiamenti e contenuti profondamente divisivi.

Di questo si ha una prova evidente sfogliando il programma che hanno diffuso nei giorni scorsi.

Non c'è un'idea nuova, vera, importante, concreta. Ci sono le bandiere ideologiche della sinistra, come la Legge Zan, il fine vita, lo Ius Scholae, la cannabis, come se fossero questi i problemi veri dell'Italia e degli italiani. Ci sono un po' di mance elettorali promesse ai giovani e finanziate con la patrimoniale come se di questo avessero bisogno i ragazzi e non di opportunità per costruirsi un futuro. Ci sono pochissime idee buone - nel programma del Partito Democratico - e quelle che ci sono le hanno copiate da noi, per esempio la decontribuzione dei contratti di lavoro a tempo indeterminato per i nuovi assunti. Ci sono arrivati oggi, noi lo proponiamo dal 2018.

Nemmeno nel metodo riescono ad essere originali: hanno promesso di illustrare un punto del programma ogni giorno. Noi lo stiamo facendo da due settimane con le pillole che stiamo mandando in onda. Quello del PD è il programma di un partito che sa di andare verso la sconfitta e che vuole cercare di assicurarsi il consenso degli storici gruppi sociali di riferimento.
Ma proprio perché non hanno argomenti, proprio perché i loro leader pensano già al dopo elezioni, quando saranno messi sotto processo per la sconfitta, alzano sempre più i toni, cercano lo scontro, usano il vecchio metodo della demonizzazione dell'avversario.

Noi non ci faremo condizionare da questo. Certo, respingeremo con forza le calunnie e smaschereremo le falsificazioni, come ho dovuto fare in questi giorni.

Ma soprattutto continueremo a parlare delle cose che interessano agli italiani, del nostro bel programma, pieno di idee per far ripartire il nostro Paese.

Parleremo della nostra flat tax al 23%, unica misura realistica per far ripartire l'economia. Non è una tassa che favorisce i ricchi, questa è un'altra menzogna della sinistra, è una tassa che alleggerisce la pressione fiscale al ceto medio. È una tassa progressiva, come vuole la Costituzione, perché i primi 13.000 euro di reddito non sono tassati. E' soprattutto un sistema di tassazione che non costa nulla, anzi che aumenta nel tempo le entrate dello Stato.

Parleremo della riforma burocratica, grazie alla quale non saranno più necessarie le autorizzazioni preventive: per dare il via ad un'attività, per esempio a un negozio, oppure per ristrutturare una casa, basterà darne comunicazione con una lettera raccomandata al comune e si potrà partire.

Parleremo della riforma della giustizia, per rendere i cittadini più liberi e più sicuri. Realizzeremo finalmente la separazione delle carriere, come avrebbe voluto Giovanni Falcone, porremo fine ai processi infiniti.

Parleremo ancora dei nostri programmi per i più deboli, per gli anziani e i disabili, ai quali innalzeremo la pensione ad almeno 1000 euro al mese per tredici mensilità, per tutti, inclusa le nostre mamme e le nostre nonne.

Parleremo dei giovani, ai quali vanno assicurate retribuzioni decorose, almeno 1000 euro al mese, per apprendistato e praticantato, senza oneri per le aziende. Va anche favorito come abbiamo ricordato - l'ingresso stabile nel mondo del lavoro, attraverso la defiscalizzazione e decontribuzione dei contratti di lavoro di primo impiego a tempo indeterminato. Parleremo di politica internazionale: le nostre radici sono nelle forze politiche di centro, che scelsero l'Alleanza Atlantica e l'Europa, ancora una volta contro le sinistre. Noi in materia di europeismo, di valori dell'occidente, non accettiamo lezioni da nessuno, tanto meno da PD, che anche oggi è alleato proprio con l'estrema sinistra che, solo pochi giorni fa, in Parlamento si è opposto all'allargamento della Nato alla Svezia e alla Finlandia.

Anche in questo campo, abbiamo dovuto subire una campagna di mistificazioni, davvero inaccettabile. Noi abbiamo preso posizione in modo molto chiaro, in tutte le sedi ufficiali, e prima di tutto in Parlamento, sulla crisi Ucraina. La nostra posizione è quella dell'Italia, dell'Europa che ho sostenuto personalmente al Parlamento Europeo degli Stati Uniti, della Nato.

Questo non mi impedisce di dire due cose, con la massima chiarezza. La prima è che ogni persona ragionevole desidera che abbia fine questo conflitto cruento che semina lutti e distruzioni nel cuore dell'Europa. Quindi ogni soluzione diplomatica va perseguita con convinzione, naturalmente senza sacrificare i diritti del popolo ucraino. La seconda considerazione è che il vero avversario sistemico nel 21° secolo è il totalitarismo Cinese, che riprende le spinte espansioniste dell'antico impero cinese e le innesta nell'ideologia comunista. Questa sfida globale, della quale vediamo pericolose avvisaglie nello stretto di Taiwan, riguarda l'Asia, l'Africa, la stessa Europa, che deve diventare, se vuole sopravvivere, un soggetto politico e militare internazionale, mantenendo naturalmente la sua stretta alleanza con gli Stati Uniti. Questo a sua volta comporta una riforma della governance dell'Europa, passando dal metodo del voto all'unanimità a quello del voto a maggioranza che è il metodo coerente con una vera comunità di popoli, basata su valori condivisi.

Cari amici, abbiamo poche settimane per spiegare tutte queste cose agli italiani. Soprattutto ai tanti italiani che sono delusi dalla politica e pensano di non andare a votare. Secondo un sondaggio di pochi giorni fa, sono oltre il 40%, a cui si aggiunge un altro 10% di elettori completamente disorientati sulle scelte. È all'interno di questa grande area di scontento, di disillusione, che dobbiamo ritrovare i nostri voti. Io sarò presente ogni giorno in questa campagna elettorale, con interviste, con le pillole video, da settembre ricomincerò ad andare di persona in televisione e ho già oggi 10 appuntamenti serali. Sono molto ottimista, con una campagna elettorale ben fatta possiamo guadagnare molti punti, come del resto è sempre successo in passato.

Cari amici, dobbiamo far capire agli italiani delusi che andare a votare, e naturalmente votare per noi, è il solo modo per tutelare i propri interessi. Dobbiamo spiegare che solo chi è soddisfatto di come vanno adesso le cose in Italia può permettersi il lusso di non andare alle urne. Solo chi è soddisfatto delle tasse, della burocrazia, della giustizia, degli stipendi, delle pensioni, della sanità può votare per la sinistra, che è il vero partito della conservazione.

Per questo sono ottimista, noi siamo ancora una volta il solo cambiamento possibile, la sola speranza per l'Italia. E per questo dobbiamo lavorare con il massimo impegno non solo per la vittoria del centro-destra, ma per un ottimo risultato di Forza Italia. Quanto più forti saremo, tanto più i nostri contenuti, le nostre idee liberali condizioneranno l'attività di governo. Non dimenticatelo mai: chi ci crede combatte, chi ci crede supera ogni ostacolo, chi ci crede vince.

E siccome noi ci crediamo, noi vinceremo anche questa volta.

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