Milano - Potrebbe avere contatti o fiancheggiatori in Italia, e in particolare al Nord, la donna italo-marocchina di 35 anni che è stata bloccata la sera del 23 dicembre a Malpensa al rientro dalla Siria. Era andata nei territori del Califfato per unirsi ai combattenti dell'Isis e aveva portato con sé i figli di sei, otto e dieci anni avuti dal marito italiano. Per indagare sulla rete della jihadista e sui possibili collegamenti con terroristi che vivono nel nostro Paese, la Procura di Milano ha aperto un'inchiesta per terrorismo internazionale.
R.M. è stata arrestata dalla Digos su mandato di cattura internazionale emesso dalla magistratura francese. Ora è a San Vittore. Il pool antiterrorismo della Procura, guidato da Alberto Nobili, si concentra sul suo cellulare, analizzando messaggi e telefonate. Intanto venerdì dovrà presentarsi davanti alla corte d'Appello di Milano per la richiesta di estradizione in Francia, cui ha già dato il proprio consenso. I bambini sono stati affidati al padre italiano che lavora come chef e vive a Juan Les Pins, in Costa Azzurra. La 35enne era sparita insieme ai figli dalla casa di famiglia in Francia nel marzo scorso, dopo essersi innamorata di un membro dell'Isis conosciuto in chat. Aveva deciso di raggiungere lo Stato islamico. Il marito aveva presentato denuncia di scomparsa e da lì erano partite le indagini dell'antiterrorismo francese. La donna era stata localizzata prima al confine turco-siriano e poi in Siria, nella provincia di Idlib. Successivamente le sue tracce si erano perse, si temeva che avesse raggiunto le zone di combattimento o che fosse morta. Un mese fa però R.M. si era rimessa in contatto con il marito: non riusciva più a sopportare le condizioni di vita nel Califfato, che si erano rivelate molto diverse da come le aveva descritte il suo amante combattente. Voleva tornare a casa.
Le autorità francesi, che avevano già emesso il mandato di arresto per «associazione criminale attiva nella preparazione di atti di terrorismo nonché per essersi sottratta, quale genitrice, ai propri obblighi legali al punto da compromettere la sanità, la sicurezza, la moralità e l'istruzione dei propri figli minori, in connessione con un'impresa di stampo terroristico», hanno avvertito la polizia italiana. All'arresto la donna ha spiegato di non essere mai riuscita a raggiungere il fronte. Motivo per cui, probabilmente, ha potuto lasciare i territori dell'Isis.
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