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Sisma, la Ue è pronta ad aiutarci (ma non come vorrebbe Renzi)

Doccia ghiacciata per Renzi. Le spese per gli interventi legati all'emergenza saranno considerate una tantum: non influiranno sui livelli deficit per applicare il patto di Stabilità

Sisma, la Ue è pronta ad aiutarci (ma non come vorrebbe Renzi)

La Commissione Ue è pronta a dare all'Italia tutto il sostegno con i fondi per l'emergenza terremoto. Le spese per gli interventi "direttamente" legati all'emergenza, però, saranno considerate una tantum e quindi non influiranno sui livelli deficit per applicare il patto di Stabilità. Una doccia fredda per Matteo Renzi che puntava su sisma e immigrati per riuscire a ottenere più flessibilità possibile dall'Unione europea.

Dopo le forti scosse di terremoto che hanno colpito l'Italia centrale "l'Ue rimane pronta ad aiutare l'Italia e la popolazione italiana". Nel corso del briefing con la stampa Margaritis Schinas, capo del servizio dei portavoce della Commissione Ue, ha fatto sapere che "il centro per il coordinamento delle emergenze e delle crisi è in costante contatto con la Protezione civile, e continua a fornire sostegno satellitare per la valutazione e il monitoraggio dei danni". A Bruxelles, però, ritengono che l'Italia dovrebbe considerare tutti gli strumenti esistenti nella legislazione europea per fronteggiare la situazione distinguendo tra due percorsi paralleli. Il primo percorso riguarda il rispetto delle regole di bilancio, sulla base degli impegni presi in primavera per la correzione strutturale del bilancio che, secondo la Commissione, solo in parte possono essere rivisti in conseguenza del contesto economico più debole di quanto previsto allora. Il secondo percorso è l'intervento per la fase post terremoto. A quanto si apprende a Bruxelles c'è abbastanza preoccupazione per i toni della polemica italiana sul ruolo della Commissione. In sostanza, l'accusa all'esecutivo di ostacolare la messa in sicurezza delle infrastrutture in Italia è considerata a Bruxelles populismo.

L'incontro tra il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan e il commissario agli Affari economici Pierre Moscovici a Bratislava non ha chiarito il caso italiano. La lettera di risposta di Padoan ha lasciato la bocca amara alla Commissione europea dato che il titolare del Tesoro ha ribadito sostanzialmente punto per punto obiettivi e misure della manovra 2017 facendo capire anche che nel negoziato sia con la Commissione e con l'Eurogruppo, intende far pesare anche le critiche alle metodologie scelte per calcolare le richieste di aggiustamento del bilancio in termini strutturali. Si tratta di metodologie contestate non solo dall'Italia e che sono considerate incerte, foriere di grande incertezza quasi da tutti i ministri finanziari.

Tuttavia non è stato trovato ancora un accordo per superarle.

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