Cronache

Tra social e choc, con lo storytelling anche la malattia diventa un "gioco"

Migliaia di "abbracci digitali" per l'autore bestseller che in "The Game" celebra il nuovo mondo dominato dal web

Tra social e choc, con lo storytelling anche la malattia diventa un "gioco"

La malattia annunciata in pubblico - leucemia - non è un gioco, anche se ormai tutto, sulla tastiera del pc di Alessandro Baricco, diventa qualcosa che ha a che fare con The Game, il nuovo mondo dominato dal web e dagli algoritmi di cui lo scrittore, raccontatore di storie conquistato dallo storytelling digitale, ha ricostruito nascita e senso, bestseller del 2018. Tesi: la Rete non è solo una rivoluzione tecnologica, ma un'insurrezione mentale. Tutto è una sfida.

In fondo anche una patologia può diventare una partita da vincere. E accettare il gioco significa sfruttare al meglio The Game. E così, scrivendo un bollettino medico che per stile letterario sembra una breve prova d'autore, Alessandro Baricco - romanziere, drammaturgo, sceneggiatore, critico musicale, conduttore televisivo e radiofonico e incidentalmente il primo autore letterario italiano a generare un Nft attraverso la tecnologia blockchain a partire da una sua opera, Novecento - nell'ora più difficile sceglie di affidarsi alla forza e alla visibilità dei social. Messaggio in bottiglia nell'Oceano mare di Internet.

Affetti, notizia shock e un post su Facebook. Per raccontare la battaglia della vita basta una breve didascalia sopra la foto del comodino d'ospedale con un pc aperto su Spotify e una copia del capolavoro di Charles Dickens Il Circolo Pickwick, che diede il titolo alla sua più famosa trasmissione sui libri.

Seta, City e Open source. «All'età mia, sarà un gran colpo, questo è certo - è scritto nel Circolo Pickwick -; ma io son duro parecchio, questo è che mi consola, come disse il vecchio tacchino quando il pollaiolo gli disse che temeva di dovergli tirare il collo per portarlo al mercato». Duro, Baricco è duro di suo. E la consolazione arriva dai commenti al post, che su Twitter, nel pomeriggio di ieri, era già in tendenza.

Con Baricco - autore mai così amato come ora - stanno giocando tutti. #ForzaAlessandro è qualcosa più di un hashtag. Si dice «condivisione», e non solo nel senso di un post.

In tanti gli hanno offerto un abbraccio digitale. «Ci sono ancora tante storie da raccontare e troppe pagine da scrivere». A manifestare vicinanza: moltissimi giornalisti delle testate con cui collabora: La Repubblica, da Ezio Mauro in giù, e La Stampa. Poi mezza La7, a partire da Enrico Mentana: «Forza Alessandro». La Rai, dove tra gli anni Novanta e Duemila ha portato i suoi programmi sui libri, fra show e reading letterari. Curiosamente pochissimi colleghi scrittori, con la dovuta eccezione di Fulvio Abbate. «Ogni bene, Alessandro»: (l'invidia in Rete attecchisce bene). E poi perfino la politica, da Matteo Renzi, che è lo storytelling baricchiano declinato in politica, a Stefano Bonaccini, che è la politica che tende a sprofondare nel romanzesco. E ancora. I compagni di avventura della sua Scuola Holden, università dello storytelling e di arti performative. E l'account del Premio Campiello, che Baricco ha vinto l'anno scorso «alla carriera». E quello ufficiale del Torino Football Club, cuore granata e Le mucche del Wisconsin: «Il Toro sarà ancora più bello quando tornerai con noi allo stadio!». E i suoi amici, come Luca Bizzarri, che ha letto, per un podcast, gli articoli di Baricco sul Post. The Game continua...

Speruma an bin. Baricco ce la farà, di sicuro. Col Circolo Pickwick accanto al letto e tanta gente che ti fa coraggio online, non c'è nulla che possa andare male.

E poi - siamo sicuri - proprio da qui nascerà il tuo libro più bello.

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