Soldi da Corona e il contatto di un pusher. Così Monzin consegnò i messaggi audio

L'ultima verità nelle carte dei pm. L'imprenditore nega

Soldi da Corona e il contatto di un pusher. Così Monzin consegnò i messaggi audio
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Mille euro e il contatto di un pusher in cambio dell'audio di Rauol Bova e Martina Cerretti. La rivelazione di Repubblica aggiunge un dettaglio inedito alla vicenda del presunto ricatto all'attore per impedire la pubblicazione del compromettente vocale alla modella influencer di 23 anni. Sarebbe stato Federico Monzino, l'imprenditore amico della Carretti ora al centro dell'inchiesta della Procura di Roma per tentata estorsione, a raccontare agli investigatori che avrebbe ricevuto il denaro dall'ex paparazzo, nonché il numero di uno spacciatore da cui rifornirsi di cocaina, in cambio del materiale finito poi su Falsissimo e rimbalzato sui social di mezza Italia, prima che intervenisse il Garante della Privacy per bloccarne la diffusione.

Anche se finora Monzino, in tante interviste, ha sempre negato di aver ottenuto qualcosa in cambio, sostenendo di aver ceduto i messaggi audio, con il consenso (almeno iniziale) della sua amica Martina, per "farla diventare famosa". Dopo la diffusione della notizia, l'imprenditore milanese ha affidato ai social una smentita ufficiale, dove è lui a minacciare querele per diffamazione contro chi diffonde notizie false che gli rovinano l'immagine. "Smentisco categoricamente ogni asserzione che mi vedrebbe coinvolto in vicende illegali, inclusi il presunto ricevimento di mille euro e il contatto con un pusher fornito da Fabrizio Corona", scrive nella sua storia Instagram.

Quello dei presunti favori ottenuti in cambio della cessione dell'audio con la modella, che ha poi determinato la fine della relazione di Bova con la compagna e madre delle sue due figlie, Rocìo Muñoz Morales, è ormai uno dei capitoli dell'inchiesta romana. I magistrati vogliono accertare se l'imprenditore ha detto la verità e se il numero del pusher avuto da Corona in cambio dei messaggi audio finiti su Falsissimo sia un semplice contatto o se dietro si nasconda un credito a base di stupefacenti aperto dall'ex fotografo dei vip.

Come si è arrivati fino a questo punto ormai è cosa nota.

Il "Bova Gate" comincia la prima metà di luglio quando l'attore riceve un messaggio anonimo partito da un'utenza spagnola (che secondo i pm sarebbe stato inviato proprio da Monzino) in cui viene informato degli audio con la Cerretti in procinto di essere consegnati a Corona, facendogli intendere che ci sarebbe stato il modo di fermare tutto. Bova non cede, gli audio vengono pubblicati. Ora è tutto in mano ai magistrati. E agli avvocati della coppia per l'affidamento delle figlie.

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