Coronavirus

"Solo 15 posti liberi". Fontana sente Mattarella. Arruolato Bertolaso

L'ex capo della protezione civile coordinerà i lavori alla Fiera La telefonata tra il governatore e Berlusconi

"Solo 15 posti liberi". Fontana sente Mattarella. Arruolato Bertolaso

A rriva Guido Bertolaso, pagato simbolicamente un euro. Per costruire, a tempi record, un mega ospedale dentro un padiglione della Fiera di Rho, la Lombardia fa scendere in campo l'uomo che ha messo mano alla ricostruzione post-terremoto dell'Aquila, che ha risolto il caos rifiuti in Campania, che ha affrontato le emergenze dei vulcani e dei rischi sanitari, che ha organizzato bonifiche ed eventi internazionali.

Dopo due giorni di passione sul filo Milano-Roma, il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha deciso di svoltare, ingaggiando l'uomo che l'ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, con il consenso del centrodestra, aveva già indicato come la personalità giusta per affrontare anche l'emergenza coronavirus. Personalità giusta anche per Sergio Mattarella, dato che per l'ok definitivo Fontana ha chiamato il Quirinale. Proprio ieri Berlusconi ha parlato al telefono con Fontana, e con tutti gli altri governatori del centrodestra impegnati nell'emergenza, e in quella telefonata avrebbe caldeggiato la nomina. E ieri la Regione ha arruolato Bertolaso, dopo una giornata in cui la polemica con la Protezione civile nazionale ha toccato il suo punto più acuto. Nel tardo pomeriggio si è diffusa l'indiscrezione, confermata ufficialmente alle 19 e 30. «Il presidente Attilio Fontana - ha annunciato Lombardia Notizie - ha chiesto al dottor Guido Bertolaso di affiancarlo come consulente personale per la realizzazione del progetto riguardante la costruzione di un ospedale dedicato ai pazienti Covid presso le strutture messe a disposizione della Fondazione Fiera di Milano al Portello. Fontana ha ringraziato Bertolaso per aver accettato l'incarico per i quale riceverà un compenso simbolico pari ad un euro».

Era lunedì quando era stata evocata, per la prima volta apertamente, la possibilità di realizzare un ospedale alla Fiera di Rho, uno dei luoghi simbolo della Milano internazionale e aperta al mondo degli affari. Poi, l'improvviso irrigidimento, determinato dalle incertezze della Protezione civile nazionale. Venerdì l'ipotesi pareva accantonata, per la difficoltà di trovare respiratori e caschi (ne servono 600). E secondo quando denunciato da Fontana, questo era un compito che la Protezione civile nazionale si era assegnata, senza poi riuscire ad adempierlo. «Nessuna polemica - aveva precisato ieri il presidente in conferenza stampa - In questo momento non siamo in possesso degli strumenti che servono per rendere operativa questa sede. Noi, con la Fondazione Fiera, abbiamo garantito la struttura, ma nessuno è in grado di fornirci né medici né ventilatori. Nonostante ciò non abbiamo intenzione di abbandonare questa idea. Abbiamo anche lanciato una call internazionale, contattato il governo tedesco e non ci fermeremo qui». Quel «nessuno» era il governo. La Regione mordeva il freno insomma e ieri sera - in perfetto stile lombardo - ha deciso di rompere gli indugi. La Lombardia ha deciso di cavarsela da sola, anzi con il commissario per antonomasia. Anche perché la situazione è quasi al collasso: «Abbiamo pochissimi posti liberi nelle terapie intensive, ormai siamo nell'ordine di 15 o 20 a disposizione. Addirittura oggi siamo arrivati al punto che non abbiamo più ambulanze per qualcuno che ha già un posto in un altro presidio», l'allarme di Gallera.

Bertolaso, nato Roma, compirà 70 anni fra cinque giorni ed è figlio di un generale dell'Aeronautica decorato durante la Seconda guerra mondiale. Laureato con lode in Medicina alla Sapienza di Roma, ha condotto attività di ricerca sulle malattie tropicali in Africa, dove ha creato e diretto ospedali in zone di guerra. Per la Farnesina è stato coordinatore di progetti nei Paesi in via di sviluppo, poi vice direttore esecutivo dell'Unicef e vice commissario per il Giubileo di Roma. Ha guidato la Protezione civile fra il 96 e il 97, e poi è tornato a capo del Dipartimento nel 2001, col secondo governo Berlusconi. Ieri ha detto: «Come potevo non aderire alla richiesta del presidente Fontana?».

Nei giorni scorsi Fi, per bocca di Antonio Tajani, aveva chiesto al governo di assegnare a Bertolaso il ruolo di super commissario: «Guido è la persona giusta», avrebbe detto il leader azzurro al governatore lombardo.

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