"Solo un bilaterale, ascolterò lo Zar". Trump adesso abbassa l'asticella

Il tycoon vuole valutare la credibilità del Cremlino: "Per l'accordo servono le parti"

"Solo un bilaterale, ascolterò lo Zar". Trump adesso abbassa l'asticella
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da New York

A due giorni dal summit in Alaska tra Donald Trump e Vladimir Putin le truppe di Mosca compiono una massiccia avanzata nella regione ucraina del Donetsk, mentre la Casa Bianca e il presidente americano cercano di abbassare le aspettative sul faccia a faccia di venerdì. Il tycoon parla di un "incontro di orientamento", e la portavoce di Pennsylvania Avenue Karoline Leavitt sottolinea che si tratta di un "esercizio di ascolto" per Trump: il comandante in capo "ha sempre detto di voler la pace, ma questo è un incontro bilaterale con una delle due parti in guerra, servono tutte e due per un accordo". "Non voglio rivelare le conversazioni private fra Trump e Volodymyr Zelensky, ma posso dirvi che il presidente ha un profondo rispetto per tutte le parti e gli Stati Uniti sono molto impegnati con Zelensky e l'Europa", precisa Leavitt, sciogliendo anche la riserve sul luogo del vertice, che si terrà ad Anchorage, la città più importante dello stato.

Un funzionario della Casa Bianca poi spiega a Politico che l'obiettivo è consentire a The Donald di valutare Putin, di scoprire se fa sul serio e di lavorare un trilaterale con il collega ucraino. L'appuntamento, insomma, è un passo per una soluzione pacifica della guerra, e lo stesso tycoon mette le mani avanti dicendo che non spetta a lui raggiungere un accordo. Si tratta - aggiunge il funzionario - di "fidarsi dell'istinto di Trump", e Putin ha dato segnali che dimostrano come questa volta le cose siano diverse. Lo Zar del Cremlino ha offerto un piano. Potrebbe non essere praticabile, ma mostra progressi".

Intanto il segretario di stato Marco Rubio e il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov hanno discusso al telefono della preparazione dell'incontro, e il capo del Pentagono Pete Hegseth in un'intervista a Fox News ripete che il presidente Usa ha creato le condizioni per un possibile accordo di pace con Putin, ma "ci saranno concessioni" di cui "nessuno sarà contento". "Trump ha già cambiato le regole del gioco. Ha creato le condizioni per una possibile soluzione pacifica, che è stato il suo obiettivo fin dall'inizio, su un campo di battaglia molto difficile. Non credo che Putin avrebbe accettato l'incontro se non si fosse sentito sotto pressione...", sottolinea: "Potrebbero esserci scambi territoriali in fase negoziale. Ci saranno concessioni, nessuno sarà contento. Ma se c'è qualcuno che può farlo, quello è Trump".

Mentre Kiev ammette di essere impegnata in battaglie "difficili" dopo che Mosca ha compiuto rapidi progressi in una sezione ristretta ma importante della linea del fronte nell'est del Paese, il Wall Street Journal sottolinea che la Russia "nutre grandi speranze per il vertice Trump-Putin, e la pace non è tra queste".

Invece, scrive il quotidiano, intravede un'opportunità per riallacciare le relazioni con Washington, e funzionari del Cremlino accennano alla possibilità di accordi con gli Stati Uniti su infrastrutture ed energia nell'Artico e oltre. Per l'alto parlamentare russo Sergey Gavrilov, sebbene la "questione ucraina" sia stata dichiarata il punto principale, in Alaska verranno sollevati "argomenti globali molto più importanti", tra cui ambiziosi piani per la cooperazione economica e infrastrutturale nell'Artico.

"Per evitare uno scontro con Trump, lo Zar potrebbe accettare concessioni secondarie, ma non porrà fine alla guerra", prevede poi l'analista politico russo Abbas Gallyamov, ex speechwriter di Putin che ora vive all'estero ed è un critico del Cremlino.

A suo parere, lo scenario ideale per il leader di Mosca "sarebbe quello di separare le relazioni con l'America dalla guerra in Ucraina, sperando che altre questioni politiche ed economiche rendano Kiev poco rilevante per Trump".

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