Sondaggi, il centrodestra vola: si mette male per sinistra e M5S

La coalizione formata da Berlusconi, Salvini e Meloni sfiora il 50%: resta notevole la distanza sul centrosinistra. Forza Italia continua a crescere

Sondaggi, il centrodestra vola: si mette male per sinistra e M5S

Gli italiani vogliono il centrodestra al governo. È una realtà di fatto che però deve fare i conti con una triste constatazione: alla guida del nostro Paese c'è il centrosinistra con l'aiuto del Movimento 5 Stelle. E nessuno vuole mollare la poltrona, tirando così a campare il più possibile. Il parere dei cittadini è davvero evidente, dato che la coalizione formata da Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni ormai da mesi è costantemente premiata nei sondaggi a discapito delle forze di maggioranza. Le ultime rilevazioni della Supermedia Agi/YouTrend di questa settimana danno un quadro piuttosto stabile, con i primi 4 partiti che sono racchiusi nello spazio di 8,8 punti percentuali. Intanto è giusto notare che si assiste a una crescita dell'area liberale.

Al primo posto resta saldamente la Lega, anche se con il calo dello 0,6% scende al 24% e segna il dato più basso negli ultimi due anni e mezzo. Completano il podio il Partito democratico (20,7%, perde lo 0,2%) e Fratelli d'Italia (stabile al 16%). Il partito della Meloni aumenta sempre di più il distacco dal Movimento 5 Stelle, che guadagna comunque uno 0,2% e si porta al 15,2%. Seguono infine Forza Italia (6,8%, +0,3%), Italia Viva (3,4%, +0,2%), Azione (3,1%, invariato), La Sinistra (3,2%, +0,1%), +Europa (2%, +0,2%) e Verdi (stabile all'1,6%).

Guai per i giallorossi

Per quanto riguarda le aree del Parlamento, la maggioranza di governo si posiziona al 42,3% mentre l'opposizione di centrodestra va al 48,0%. Rispetto alle coalizioni che si sono presentate alle elezioni Politiche del 4 marzo 2018, invece, la situazione è la seguente: centrodestra 48,0%; centrosinistra 29,2%; Movimento 5 Stelle 15,2%; Liberi e uguali 3,2%; altri 4,4%. Gli ultimi sondaggi non rivelano di certo un buon momento per l'esecutivo giallorosso, anche perché il premier Giuseppe Conte - che ne è il primo rappresentante - è ormai finito in un inarrestabile crollo a causa dei dubbi sulla gestione dell'emergenza Coronavirus.

Mentre il lockdown della scorsa primavera aveva dato maggiore consenso al governo e ai suoi esponenti, le proteste di piazza in questa seconda ondata testimoniano come la tensione sociale sia crescente per le inadempienze accumulate (dal caos sui trasporti pubblici alla questione relativa

alla didattica a distanza). Tra i motivi del suo momento negativo anche il fatto che venga visto come un politico poco propenso al confronto. E di certo non lo aiutano gli infiniti litigi che ogni giorno scoppiano tra i partiti della maggioranza.

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