Sondaggio, l'asse Pd-5s stroncato dagli elettori. Centrodestra al 50%

La rilevazione di Index Research per Piazzapulita conferma il primato della Lega. Pentastellati ancora giù. Ecco tutti i dati

Sondaggio, l'asse Pd-5s stroncato dagli elettori. Centrodestra al 50%

Quarantotto virgola sei percento. Tanto vale oggi, secondo il sondaggio di Index Research, la coalizione di centrodestra. Ma l'istituto demoscopico per la sua consueta rilevazione per Piazzapulita ha chiesto al campione di intervistati quali forze politiche sceglierebbe se potesse decidere autonomamente il governo del Paese. Ecco, il 51,5% degli interpellati ha indicato l'asse Lega, Fratelli d'talia e Forza Italia. Appena il 38,8% degli elettori, invece, ha optato per la maggioranza giallorossa attuale, composta da Movimento 5 Stelle, Partito Democratico, Italia Viva e Liberi e Leu.

Curioso anche il seguente dato: appena il 6,6% del pubblico coinvolto da Index Research per questa analisi sceglierebbe un esecutivo fatto da Lega, Movimento 5 Stelle (come lo scorso governo) e l'appoggio anche di Giorgia Meloni-Fratelli d'Italia.

Il Carroccio di Matteo Salvini guadagna lo 0,2% e rinsalda il proprio primato toccando il 31,5% delle indicazioni di voto. Alle sue spalle, assai lontano, ecco i dem del segretario Nicola Zingaretti: il Pd cresce di un decimo di punto ma non riesce ad andare oltre al 18,9% dei consensi.

Alle spalle del piddì ecco la compagine pentastellata, che rimane impantanata nelle sabbie mobili. Rispetto al sondaggio della scorsa settimana, il M5s perde lo 0,2% e scende al 15,8% delle preferenze. Cosa che non può certo far sorridere né Beppe GrilloLuigi Di Maio, la cui leadership è ormai sempre più in bilico.

Si mantiene invece stabile Fratelli d'Italia. Giorgia Meloni si conferma anche questa settimana in doppia cifra: FdI, infatti, rimane al 10,5% e sogna un clamoroso sorpasso nei prossimi mesi al Movimento 5 Stelle.

Perde invece qualcosina – appena lo 0,1% - Forza Italia di Silvio Berlusconi: dal 6,7% dell'ultima rilevazione, gli azzurri passano al 6,6%, staccando di oltre due punti Italia Viva. Sì, perché il partito fondato a ottobre da Matteo Renzi non riesce proprio a sfondare e anzi annaspa sotto la possibile futura soglia di sbarramento del 5%: Iv è data appena al 4,4%.

Il neonato partito di Carlo Calenda e Matteo Richetti Azione vale il 2,1%, mentre i Verdi il 2% tondo-tondo delle indicazioni. All'1,6% troviamo invece +Europa di Emma Bonino e allo 0,9% Cambiamo! di Giovanni Toti.

Tutti gli altri partiti di sinistra messi assieme rappresentano il 2,8% delle preferenze.

Il primo "partito", infine, è sempre quello degli indecisi e del "non-voto", che sono il 37,6% e costituiscono la vera sfida "politica" per tutti i partiti in gioco.

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