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"Incarichi incompatibili". Ma il dem Crisanti non molla le poltrone

Andrea Crisanti di nuovo al centro delle polemiche. Il microbiologo del Pd fa parte di una commissione dell’ateneo di Padova che deve selezionare un docente, ma ci sarebbe incompatibilità con il ruolo politico

"Incarichi incompatibili". Ma il dem Crisanti non molla le poltrone

Andrea Crisanti sa fare molto bene i conti, ma non solo. Il microbiologo eletto con il Partito Democratico negli ultimi giorni è finito sotto i riflettori per la rinuncia allo stipendio da senatore. Non si tratta però di un gesto nobile, ma di una mossa necessaria per mantenere la lauta retribuzione percepita dall’Università di Padova: “Mi conviene, è un compenso più alto e poi è una questione di contributi previdenziali, di continuità nel versamento”. Ma c’è un altro fattore da non sottovalutare: l’esperto non avrebbe intenzione di mollare neanche le poltrone.

Gli incarichi incompatibili di Crisanti

Secondo quanto spiegato dall’avvocato Fabrizio Figorilli a Libero, Crisanti dovrebbe lasciare (ma non lo ha fatto) la commissione dell’ateneo di Padova che deve selezionare il vincitore di un concorso nell'ambito di una procedura comparativa. Il neo senatore, infatti, non potrebbe assegnare il posto da docente di prima e seconda fascia in palio. L’esperto di diritto ha evidenziato che l’art. 35 del decreto legislativo 165 del 2001 stabilisce che le commissioni non possono comprendere soggetti che“ricoprono incarichi politici”.

Ma non è tutto. “Per quanto concerne l'esclusione della possibilità di far parte delle Commissioni di concorso sono fatte salve le situazioni di incompatibilità che si verificano successivamente alla nomina dei componenti”, l’analisi di Figorilli. Ma la commissione in questione è stata nominata il 4 ottobre, lo stesso giorno della proclamazione a senatore della Repubblica di Crisanti.

Una vicenda piuttosto singolare, dunque. Secondo Figorilli ci sarebbero dubbi sull’incompatibilità – “è assoluta” – ma senza un passo indietro di Crisanti la palla passa all’ateneo patavino: “Appare preferibile che l'ateneo provveda in via di autotutela, eventualmente anche su sollecitazione degli interessati (o altri membri della Commissione, a garanzia dei lavori della medesima) attraverso la presentazione di un'istanza nei termini sopra rappresentati, allo scopo di evidenziare la palese violazione di legge che verrebbe a determinarsi in assenza delle dimissioni o della rimozione del commissario in parola”.

Non ci resta che attendere la prossima mossa del virologo-star.

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