Sono più di 500 i farmaci contaminati

Sospesa la vendita per precauzione di Ranitidina, Zantac e Buscopan

Sono più di 500 i farmaci contaminati

Aumenta il numero dei farmaci ritirati dal mercato a base di raniditina. Si tratta di alcuni gastroprotettori, di largo impiego, che sono risultati contaminati da nitrosammine sostanze chimiche considerate cancerogene. Ieri, i lotti segnatati sul sito Aifa hanno raggiunto le 515 unità. Sono compresse, fiale iniettabili e sciroppi venduti da diverse case farmaceutiche che Aifa ha deciso di ritirare dalle farmacie, oltre che dall'intera catena distributiva, «a scopo precauzionale». Sul sito dell'Agenzia del farmaco (aifa.gov.it) si trova l'elenco completo e in via di aggiornamento. Alcuni dei medicinali sono Ranidil, Zantac, Raniben, Raniditina (di varie aziende), Buscopan antiacido.

Aifa spiega che nei lotti segnalati sono emerse tracce di N-nitrosodimetilammina (NDMA), composto chimico della classe delle nitrosammine, già rilevata nel 2018 in una classe di farmaci anti-ipertensivi (sartani). In questi casi, precisa l'Agenzia del farmaco «le autorità sanitarie operano secondo il principio di precauzione, che prevede di ridurre al minimo i rischi per il paziente, limitando l'esposizione alla sostanza potenzialmente dannosa».

La contaminazione degli antiacidi non riguarda solo l'Italia. Aifa informa che «provvedimenti analoghi sono stati assunti o sono in corso di adozione in altri Paesi europei ed extraeuropei. E che le agenzie europee per i medicinali «stanno lavorando insieme per valutare il grado di contaminazione nei prodotti coinvolti e adottare misure correttive». La ranitidina (antagonista dei recettori H2 dell'istamina) è usata nel trattamento dell'ulcera, del reflusso gastroesofageo, del bruciore di stomaco e nelle altre condizioni associate a ipersecrezione acida. In Italia la si trova sia come farmaco soggetto a prescrizione sia, a un dosaggio inferiore, come prodotto da banco. A chi sta usando un gastro protettore dell'elenco, Aifa suggerisce di consultare il proprio medico o il farmacista. La N-nitrosodimetilammina è una sostanza chimica organica che si genera come sottoprodotto di numerosi processi industriali.

È anche presente a livelli molto bassi nelle forniture d'acqua e in alcuni alimenti, in particolare quelli cotti, affumicati o stagionati. Non sono attesi danni, quando ingerita in quantità molto basse. Perciò, fa sapere Aifa che «non si attende un rischio acuto per il paziente che abbia già assunto medicinali contenenti ranitidina».

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