Milano - Fabrizio Maroni, 21 anni, si candida col centrosinistra al Comune di Lozza e questo suscita grande curiosità, anche perché suo padre è Roberto Maroni, ex governatore ed ex ministro leghista.
«Me l'aspettavo e sono anche abituato, ma la notizia è più sfumata di quel che ho letto».
Ci spieghi meglio.
«La lista non è sostenuta dal Pd. Dentro ci sono anime diverse, e c'è anche chi si arrabbierebbe al pensiero che fosse accostata al Pd. È una lista civica di persone radicate a Lozza, ma non ha un'ideologia politica».
Compete però con la Lega.
«Con una civica che ha nel simbolo la Lega, quindi una certa appartenenza ci deve essere, ma loro stessi si presentano come civici. L'ideologia in un Comune di 1.200 abitanti è poco rilevante rispetto alle persone o all'attaccamento al territorio».
Quali problemi avete nel Comune? Cosa l'ha spinta?
«Problemi grossi non ne abbiamo, ma opportunità sì. Qui è stata costruita la Pedemontana, e i Comuni hanno avuto la possibilità di compensazioni. Bisogna decidere come impiegarle al meglio. Altre sfide sono l'attenzione ai giovani o l'ambientalismo, anche in un Comune piccolo».
Lei è studente, fa politica?
«Studente. Scienze politiche alla Statale di Milano. Mai fatta».
Qualche candidato si arrabbierebbe se parlassimo di lista Pd, e lei è fra questi o no?
«No, non mi fa arrabbiare ma semplicemente non è vero. Io non sono iscritto al Pd, ho simpatizzato in alcuni momenti».
Quello di Renzi per caso?
«Sono sempre stato più vicino al centrosinistra che al centrodestra, al di là del segretario».
Ma ora corre contro la Lega?
«Lo vedo come un dato di fatto ma non contro la Lega. Sono in una lista e il fatto che di là ci sia la Lega pone me e gli altri in questa posizione».
Qualcuno dice «i Maroni tornano alle origini», facendo riferimento alla antica militanza a sinistra di suo padre.
«La mia sensibilità si è sempre orientata più verso il centrosinistra. Il paragone so che è inevitabile e magari qualcuno si immagina che fra 30 anni io sia un esponente della Lega, invece non ho ambizioni politiche se non limitate al mio Comune».
La Lega è cambiata molto. Quella di prima le piaceva?
«Da quando voto, la trasformazione era già in atto. So che era un partito diverso ma non sono mai stato un simpatizzante e non è cambiato nulla nella mia opinione sulla Lega».
Lega e migranti: vede legittime politiche o xenofobia?
«Credo che sia una politica legittima e che la xenofobia e una certa forma di odio esista nella comunicazione che fanno certi esponenti della Lega e che viene fatta propria da molti elettori. Io non sostengo né l'accoglienza senza limiti né l'innalzamento di barriere. Forse, come sempre, la soluzione sta nel mezzo. E in politiche condivise con l'Europa. Di sicuro non si può risolvere chiudendo tutti fuori o lasciando entrare tutti».
Chi è il candidato sindaco della sua lista a Lozza?
«Giuseppe Licata, persona molto seria, ha lavorato molto sodo ed è stato ricompensato tanto da essere eletto. È il sindaco».
Lei farebbe l'assessore?
«Non credo. Mi vedo più come un apprendista, candidato con persone da cui da imparare».
In una parola, lei cos'è?
«Un democratico».
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