di Alessandro Gnocchi
I l genio di Leonardo da Vinci, passando di generazione in generazione, è arrivato fino a un illustre discendente toscano: Franco Zeffirelli. Ora trova spiegazione l'eclettico talento artistico del regista di grandi spettacoli teatrali (l'Amleto), film memorabili (La bisbetica domata), opere liriche (Aida), sceneggiati televisivi di intramontabile successo (Gesù di Nazareth). Anticonformista per vocazione e non per dovere, spesso controcorrente in un mondo culturale dove è mal tollerato chi non sposa il pensiero unico, Zeffirelli è soprattutto un poeta dell'immagine come dimostrato da capolavori di delicatezza del calibro di Fratello sole, sorella luna.
Un poeta dell'immagine, si diceva. Come il suo avo. A cui è legato da altri dettagli. Leonardo, simbolo del Rinascimento, nato nel 1452 e morto nel 1519, era uomo fuori dagli schemi. Osservatore acuto della natura, raffinato conoscitore dell'arte, pittore e scultore ammirato in tutto il mondo, scienziato di valore, esperto di anatomia, musicista, letterato, ingegnere di incomparabile abilità... L'autore della Gioconda è stato un innovatore in tutti i campi in cui si è cimentato perché si lasciava guidare dal proprio sapere, ma anche dal proprio «occhio» e dal proprio giudizio. In altre parole dal proprio talento: qualità imponderabile, spesso anche per chi ne è dotato, e che non si può apprendere.
I discendenti viventi di Leonardo sono 35. Fra loro ci sono un architetto, un poliziotto, un pasticciere, un ragioniere, un fabbro in pensione. Tutti mestieri che Leonardo avrebbe senz'altro apprezzato. Poi c'è un regista... Quel regista. Lo ha rivelato una ricerca iniziata nel 1973 da Alessandro Vezzosi, direttore del Museo Ideale Leonardo da Vinci, e Agnese Sabato, dello stesso museo. Ieri sera Vezzosi e Sabato hanno presentato il risultato dei loro studi al Teatro di Vinci in occasione dell'evento «Leonardo Vive» a cui hanno partecipato anche 18 dei discendenti stessi, emozionati spettatori in platea. Il lavoro dei due studiosi ha permesso non solo di rintracciare gli «eredi» ancora in vita del padre e della famiglia di Leonardo, ma anche di trovare un nome sorprendente nell'albero genealogico: quello di Gian Franco Corsi in arte Franco Zeffirelli, figlio di Ottorino Corsi (nato e vissuto a Vinci e successivamente trasferitosi a Firenze), nipote di Olinto Corsi, uno dei personaggi più noti della Vinci di fine Ottocento. Secondo la ricostruzione di Vezzosi e Sabato, la famiglia Corsi si è imparentata con la famiglia Da Vinci nel 1794 grazie al matrimonio fra Michelangelo di Tommaso Corsi e Teresa Alessandra Giovanna di Ser Antonio Giuseppe Da Vinci, diretta discendente di Ser Piero, padre di Leonardo. «Dopo alcune dichiarazioni dello stesso Zeffirelli ha spiegato Vezzosi - in occasione del Premio Leonardo consegnatoli nel 2007 da Napolitano, ho fatto una serie di ulteriori ricerche per definire esattamente il rapporto tra la famiglia di Leonardo Da Vinci e quella dei Corsi, e quindi di Zeffirelli.
E anche sulle due case appartenute in antico alla famiglia di Leonardo e poi agli antenati di Zeffirelli nel borgo e nella campagna di Vinci».Il regista stesso, nel 2007, come si accennava, aveva messo sull'avviso gli studiosi: «I Corsi, che sono la mia famiglia, sono anche una famiglia che discende da Leonardo». Sembra la sceneggiatura di un film.
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