Milano - Un reato «odioso», perché prende di mira le persone più fragili e nel loro punto più vulnerabile: gli affetti familiari. A torto le truffe ad anziani, ripetono gli inquirenti, sono considerate crimini «minori». Anche per i numeri e per la consistenza del bottino ricavato dai malviventi.
Solo nell'area di Milano dall'inizio del 2017 sono state 2.712 le denunce per truffe ad anziani consumate o tentate. Il dato è fornito dal procuratore aggiunto Riccardo Targetti, che insieme al pm Giancarla Serafini ha istituito in Procura un pool dedicato cui collaborano polizia, carabinieri e polizia locale. «Ogni giorno - spiega Targetti - ci sono circa dieci casi. Vanno aggiunti quelli non denunciati. È un fenomeno non solo italiano ma europeo». Anche se, sottolinea il capo delle Volanti Maria Josè Falcicchia, «la prevenzione funziona». Nel 2016 l'Upg ha raccolto 410 denunce, 190 per colpi andati a segno e 220 sventati. Mentre quest'anno il dato è molto migliorato. Su 408 episodi, quelli falliti sono 341. Ieri, disposti dal gip Roberta Nunnari, sono stati eseguiti 15 arresti tra Milano e Novara. In manette 5 polacchi e 10 italiani di origine rom lovari per associazione per delinquere finalizzata alla truffa. Venti gli episodi accertati, sempre ai danni di ultra 80enni.
Sempre con lo stesso raggiro: le vittime venivano contattate al telefono da un finto parente e convinte a consegnare a una persona di sua fiducia dai 500 agli 8mila euro o gioielli. Una «cauzione» per togliere dai guai il presunto familiare che raccontava di aver avuto un incidente.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.