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"Spara a Giorgia" firmato Br. Lo sdegno del centrodestra: "Assordante silenzio a sinistra"

La scritta comparsa su un muro del centro toscano. Donzelli denuncia il linguaggio d'odio. "Così si rischia di fomentare i facinorosi"

"Spara a Giorgia" firmato Br. Lo sdegno del centrodestra: "Assordante silenzio a sinistra"
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Una domenica di sole oscurata da una funesta minaccia. A Marina di Pietrasanta sul muro di un hotel di viale Roma è comparsa una scritta di vernice rossa che inneggia alla morte della premier. "Spara a Giorgia" e a fianco un simbolo che è anche una firma: Br con tanto di stella a cinque punte.

La foto in poche ore fa il giro dei social e diventa virale. A pubblicarla è Giovanni Donzelli, responsabile dell'organizzazione di Fratelli d'Italia. Una iniziativa, la sua, volta a lanciare l'allarme per il ritorno di un'atmosfera tutt'altro che rassicurante. " Solidarietà a Giorgia. Il linguaggio di odio di certa sinistra fa guadagnare qualche ospitata televisiva e molti like, ma rischia di fomentare i facinorosi e far ripiombare l'Italia in un clima che non vorremo mai più rivivere". Con una chiusa che conferma la voglia di non cedere a pressioni e ricatti: "Giorgia non si farà intimidire. Non ci fermeremo".

Intimidire dunque non basta. Il clima d'odio, però, non sembra venir meno. Anche il ministro Guido Crosetto, nel corso di un'intervista pubblicata proprio ieri su Avvenire, ha messo in guardia su un possibile ritorno degli anni di piombo. "Foto bruciate nelle piazze, confronti negati nelle Università, assalti alle redazioni dei giornali - dice il ministro della Difesa -. Si respira un'aria brutta, pesante, irragionevole, violenta. E non vorrei che all'improvviso ci trovassimo a fare i conti con delle Brigate Rosse 4.0".

I rischi sono imprevedibili e l'esasperazione del conflitto ideologico, che si sta consumando tra gli stand della fiera della piccola e media editoria, ne è un esempio.- Intanto sono in corso accertamenti da parte del commissariato di Polizia di Forte dei Marmi per appurare se nella zona siano presenti telecamere che possano aver ripreso chi ha realizzato la scritta di minacce. Lanciare l'allarme e arginare il fenomeno prima che sia troppo tardi. Questo è il leit motiv delle dichiarazioni di solidarietà giunte alla presidente del Consiglio dal mondo politico. Non tutto e non in maniera bipartisan. Ecco perché il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro chiama in causa l'opposizione. "L'orribile, ignobile e infame scritta spara a Giorgia e firmata Brigate Rosse testimonia di un clima di odio rispetto al quale non è più lecito il silenzio. Fermiamoli, fermateli, isolateli, condannateli: è necessario interrompere la spirale di odio prima che divampi". "La sinistra italiana - aggiunge - sia capace di ergere un cordone sanitario repubblicano rispetto a chi invoca la violenza ed evoca le sanguinare pagine degli anni di piombo. A destra non alberga nessuna tolleranza o comprensione per certi fenomeni esclusivamente criminali. A sinistra? Per ora solo un assordante silenzio". Mariastella Gelmini, senatrice di Noi moderati, concorda. "Scritta vergognosa - dice -. La lotta all'estremismo non ha colore politico, anche la sinistra condanni con fermezza". Da Lucio Malan a Guido Crosetto, sono tanti i politici che hanno espresso solidarietà alla Meloni.

Anche l'Associazione delle giornaliste italiane stigmatizza l'episodio: "Invitiamo tutti i colleghi giornalisti, i media, le forze politiche, i rappresentanti della società civile a condannare e non far calare il silenzio su un episodio che colpisce le nostre istituzioni".

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